Quest'anno Angelo è di nuovo in viaggio, stavolta in Congo, dove batte il cuore di una parte del Focolare bresciano (ma anche bergamasco, cremonese e mantovano). Non potevamo non chiedergli di metterci a parte della sua nuova esperienza, e lui volentieri ha accettato.
Ecco il suo primo articolo.
I perché di un viaggio
Mi ha fatto molto riflettere la proposta che Margaret ha fatto durante gli Esercizi Spirituali dei focolarini/e del nord Africa e paesi arabi a cui hanno partecipato anche i focolari di alcune regioni d’Italia. Al termine del suo intervento Margaret ha condiviso un sogno che ha chiamato “mediterraneo della fraternità” proponendo di esser creativi nel promuovere piccole azioni concrete fra le comunità dei paesi che si affacciano sul mediterraneo.
In un primo momento ho pensato che non avevo relazioni significative con quelle terre, ma poi con il passare del tempo capivo che questo non giustificava un mio disimpegno, ma potevo attivarmi per valorizzare le relazioni già presenti con comunità di altri continenti, valutando se queste possono arricchirsi di buone pratiche, di piccoli “progetti di fraternità” che danno visibilità al quel mondo già unito che già vive fra noi.
Da qui è nata la decisione di sfruttare le vacanze estive per recarmi in Congo, a Lubumbashi per far visita Ad Eugenio Ferri, mio compagno di Focolare, per conoscere di più la comunità in cui è inserito.
Sono partito l'11 luglio e sto conoscendo alcune persone che stanno collaborando in sinergia per far crescere un bellissimo progetto che da 5 anni si è sviluppato molto velocemente. È l’Ospedale "Chiara Lubich" di cui FLest ha scritto più volte [clicca QUI per tutti gli articoli].
Sono in Congo solo da pochi giorni, ma sono incantato da ogni incontro. Il mio viaggio ha tre riferimenti precisi:
il Focolare di Lubumbashi, punta dell’iceberg della comunità di questa città, con 5 focolarine provenienti da Congo, Messico, Kenya ed anche dalla provincia di Lecco, (la “nostra” Maria Pia) che ha vissuto tanti anni nel Centro Mariapoli "Luce" di Frontignano;
Eugenio Ferri, chirurgo di Piacenza che 4 anni fa ha lasciato il Focolare di Brescia per trasferirsi qui;
Papà Anastase, titolare della ditta “Brass Security” con sede a Lubumbashi ma con filiali anche nei paesi vicini. Un imprenditore che alcuni anni fa ha aderito al progetto Economia di Comunione.
Ciascuno di loro, seguendo la propria “stella” ha avuto il coraggio di abbandonare alcune sicurezze per seguire una “Voce” delicata e potente; hanno avuto il coraggio anche di prendersi dei rischi, spinti dalla ricerca di un senso più profondo da dare alla loro vita.
Sono dunque qui a Lubumbashi, una città speciale, posta a sud del Congo, su di un altopiano a 1000 metri sul livello del mare con un clima invidiabile, soprattutto in luglio dove la temperatura oscilla dai 10 gradi della notte ai 26 delle ore più calde del pomeriggio. Una città di quel Congo che è al tempo stesso uno dei paesi più ricchi del mondo, grande quasi come l’Europa, con una popolazione poverissima, scarsissime infrastrutture, sfruttata nei suoi tesori minerari quali coltan, oro, diamanti, rame.
Sono qui per vivere qualche settimana in focolare con Eugenio, e tramite lui con la questa straordinaria comunità, partecipandovi i tesori qui nascosti.
Angelo Bricca
il Focolare di Lubumbashi, punta dell’iceberg della comunità di questa città, con 5 focolarine provenienti da Congo, Messico, Kenya ed anche dalla provincia di Lecco, (la “nostra” Maria Pia) che ha vissuto tanti anni nel Centro Mariapoli "Luce" di Frontignano;
Eugenio Ferri, chirurgo di Piacenza che 4 anni fa ha lasciato il Focolare di Brescia per trasferirsi qui;
Papà Anastase, titolare della ditta “Brass Security” con sede a Lubumbashi ma con filiali anche nei paesi vicini. Un imprenditore che alcuni anni fa ha aderito al progetto Economia di Comunione.
Ciascuno di loro, seguendo la propria “stella” ha avuto il coraggio di abbandonare alcune sicurezze per seguire una “Voce” delicata e potente; hanno avuto il coraggio anche di prendersi dei rischi, spinti dalla ricerca di un senso più profondo da dare alla loro vita.
Sono dunque qui a Lubumbashi, una città speciale, posta a sud del Congo, su di un altopiano a 1000 metri sul livello del mare con un clima invidiabile, soprattutto in luglio dove la temperatura oscilla dai 10 gradi della notte ai 26 delle ore più calde del pomeriggio. Una città di quel Congo che è al tempo stesso uno dei paesi più ricchi del mondo, grande quasi come l’Europa, con una popolazione poverissima, scarsissime infrastrutture, sfruttata nei suoi tesori minerari quali coltan, oro, diamanti, rame.
Sono qui per vivere qualche settimana in focolare con Eugenio, e tramite lui con la questa straordinaria comunità, partecipandovi i tesori qui nascosti.
Angelo Bricca