Nel nuovo CdA della "Cooperativa Luce" cambiano alcuni protagonisti ma non la finalità e lo spirito che lo anima


Arnaldo Tiberti è il nuovo presidente della "Cooperativa Luce". Del Consiglio di Amministrazione eletto dall'Assemblea dei soci lo scorso 18 maggio fanno parte, oltre a Tiberti, Rosa Bosio, Agostino Gandelli, Letizia Mombelli, Attilio Gandelli, Giuliana Zubani, Nazareno Zaniboni.

Cambiano dunque alcuni protagonisti ma non la finalità e lo spirito che anima il Cda della Cooperativa. Ne abbiamo parlato nelle interviste che seguono con il presidente uscente e il nuovo eletto.





RINNOVARE E RINNOVARSI



Attilio, con l'assemblea dello scorso 18 maggio, si è concluso il mandato per il CdA della Cooperativa Luce, dopo 6 anni nei quali tu sei stato presidente. Cosa ti aveva spinto ad accettare questo incarico in un momento non certo facile per il Centro Mariapoli?

Prendersi cura del Centro Mariapoli, senza delegare ad altri questo servizio, è stato il frutto maturo di una sollecitazione raccolta oltre dieci anni fa quando il Centro, non potendo più contare sulla presenza di un focolare femminile veniva usato e occupato saltuariamente in occasione degli incontri.

Il desiderio era quello di “abitare con continuità” la struttura favorendone un uso più costante e aperto a realtà anche esterne al Movimento dei Focolari

L'obiettivo ambizioso era di rendere il Centro una realtà economicamente “autonoma” mantenendo lo spirito e la finalità originari: essere, come riportato nello statuto, “una scuola permanente di fraternità che guardi all'Umanità ed ai suoi bisogni con lo sguardo di Chiara Lubich”.

Il gruppo incaricato dello studio è arrivato, dopo due anni di lavoro condiviso con l'Opera, a dar vita alla Cooperativa Luce che alla costituzione mi ha indicato come presidente, non per meriti o competenze ma in ragione del ruolo avuto nella preparazione.

Dopo il primo triennio, servito ad avviare questa nuova realtà, sono stato riconfermato per un secondo mandato. La Cooperativa è maturata iniziando, pur tra le note fatiche economiche, ad acquisire i connotati di realtà autonoma che gestisce il Centro, affidatole in comodato d'uso gratuito dall'Opera, sviluppando numerosi contatti con le realtà ecclesiali e sociali del territorio.



Due momenti significativi di questi anni (il più sofferto e quello più ricco di soddisfazione)

Il periodo più sofferto è stato quello della pandemia. Non parlo ovviamente dei dolori personali vissuti da molti di noi e delle “partenze improvvise” che hanno coinvolto anche persone che hanno visto nascer la cooperativa. La sofferenza, della cooperativa, era quella di vedere il Centro forzatamente vuoto. Per lungo tempo la struttura è rimasta chiusa e solo la positiva testardaggine di qualcuno ha permesso che venisse usata come “palcoscenico” per incontri formativi in collegamenti zoom o streaming, termini che la pandemia ci ha reso familiari. Il Centro grazie a questo impegno ha continuato, nonostante tutto, a proporsi come scuola permanente di fraternità.

Altre sofferenze vissute da presidente, sono le scelte fatte dalla cooperativa non sempre accolte favorevolmente da tutti i soci. Si sono create ombre di disunità il cui ricordo ancora mi addolora.

Ora con fatica ma anche con soddisfazione la struttura è tornata ad essere usata ed amata concretamente da tanti che la frequentano, la usano e vi lavorano generosamente per la sua manutenzione.

Come è successo nei tre weekend denominati “Frontignano Open” organizzati la scorsa primavera; dava gioia vedere il Centro animato dalla presenza di persone di tutte le età che si incontravano felici e rivedere amici tornati dopo parecchio tempo.

Ricevere i ringraziamenti da parte di persone esterne all'Opera che, ospitate nella struttura, hanno espresso gratitudine per “l'esperienza di accoglienza e di famiglia” vissuta al Centro ci fa sperare, con il servizio reso, di aver almeno in parte trasmesso quel clima di fraternità tanto cara a Chiara.




Un pensiero per coloro che prenderanno in mano il tuo testimone

Rinnovare e rinnovarsi credo sia la formula giusta per continuare il cammino. Ora la presidenza è passata a Arnaldo Tiberti che generosamente ha accettato. Il rinnovamento parziale nell'ultimo triennio dall'equipe che, in unità, si è sempre confrontata con la massima sincerità. La nuova presidenza e il nuovo CdA, nel quale siamo presenti io ed alcuni del precedente consiglio, rappresentano al meglio, le nuove e fresche energie di cui la cooperativa ha bisogno; saranno loro a elaborare idee nuove, nuove energie e differenti “sguardi” che possano continuare e perfezionare l'esperienza di gestione e apertura del Centro Mariapoli di cui la cooperativa si è fatta carico.

La presenza all'assemblea di Chiara Sguilla e Massimiliano Curti che, per la zona Italiana curano gli aspetti legati all'ambito economico, è significativa dell'attenzione con la quale l'Opera guarda all'esperienza che la cooperativa Luce sta vivendo, esperienza che potrebbe essere utile a capire come meglio gestire le altre strutture di proprietà del Movimento dei Focolari.

Il superamento delle lacune e difetti che si sono evidenziati nel periodo trascorso e l'allargamento della base di chi intende lavorare con la cooperativa, rappresentano lo stimolo e l'orizzonte di miglioramento che i nuovi presidente e consiglio, avranno da raggiungere, nel prossimo triennio.





ORGANIZZARE E ARMONIZZARE



Arnaldo, nella seduta del 12 giugno scorso il nuovo CdA ti ha eletto presidente di Luce Cooperativa Sociale. Cosa ti ha spinto ad accettare questo nuovo incarico?

Premetto che sono socio della Cooperativa dalla sua fondazione condividendo i fini di essa. E’ stato quindi naturale che alla richiesta di dare la disponibilità alla candidatura per il CdA io rispondessi positivamente. Quando poi, nel proseguo della discussione all’interno del CdA, si è aperta la possibilità di una mia candidatura a presidente, era naturale rispondere ancora sì.

Ero e sono consapevole delle responsabilità e delle difficoltà che mi attendono ma sono altresì sicuro del sostegno fraterno di tutto il CDA. Alla base di tutto sta la certezza che questa cooperativa è una risposta concreta ad una parte del disegno profetico di Chiara Lubich. Questa cooperativa, gestendo il Centro Mariapoli, ha il compito di rendere questo centro un luogo dove la fraternità universale abbia modo di esprimersi e ne venga stimolata la sua diffusione.



Vuoi farti conoscere meglio dai soci della cooperativa con qualche tratto della tua storia personale?

Sono ormai più di cinquanta anni che timidamente, ma con costanza, seguo la spiritualità del Movimento dei Focolari. Il carisma di Chiara ha illuminato la mia vita. La quasi totalità dei soci ha condiviso in parte o totalmente la mia vita. Presentare un curriculum vitae non penso sia necessario. È fondamentale che io, e tutti noi appartenenti al Movimento dei Focolari, siamo coscienti che il nostro compito storico è quello di concretizzare e attualizzare il Carisma che Chiara ha ricevuto da Dio e che la Chiesa Le ha riconosciuto. Questa è la sfida a cui siamo chiamati e il compito che ci attende. Per questo io utilizzo il plurale, è tutta la comunità del Movimento di questo territorio che deve rendere il Centro Mariapoli quello che deve essere: una risposta concreta alla richiesta di pace e fraternità che il mondo chiede.



Hai in cuore già qualche "nuovo progetto" per il futuro della cooperativa e (naturalmente) per il centro Mariapoli?

Penso di aver già risposto e quello di cui concretamente faremo è secondario al fine che ci proponiamo. Sicuramente dobbiamo rafforzare il nucleo operativo, migliorare la comunicazione interna, dare continuità a quanto già fatto e differenziare le nostre attività verso il territorio. Stiamo già attivamente lavorando per predisporre un progetto aziendale triennale che spero di presentare ai soci fra qualche mese.

Mi preme sottolineare che il Presidente e il Cda, avendo una funzione strategica oltre che operativa, hanno il compito di organizzare e armonizzare le idee e i nuovi progetti che possono venire da tutti concretizzando quanto è possibile in una visione strategica della Cooperativa.



E quale vorresti fosse il punto-forza del tuo mandato?

Quello che tutti noi desideriamo: stimolare un armonico confronto di idee, anche diverse, per rendere il Centro Mariapoli Luce sempre più aderente al fine per cui è stato pensato.


a cura di Franca Capponi