Anniversario di ordinazione per don Sergio e don Pietro, sacerdoti da 60 e 50 anni



Comunità bergamasche e bresciane in festa per l'anniversario di ordinazione sacerdotale di don Sergio Siraga, prete da 60 anni, e di don Piero Prandelli, prete da 50 anni: don Sergio nella Parrocchia di San Giuseppe nel Villaggio degli Sposi a Bergamo; don Piero a Sarezzo, in provincia di Brescia, nella Parrocchia intitolata ai Santi Faustino e Giovita.

Ad un certo punto del loro cammino hanno incontrato la spiritualità dell’unità espressa dal Movimento dei Focolari - riconosciuto dalla Chiesa come “Opera di Maria” - lasciando che la spinta rinnovatrice del Vangelo vissuto mettesse in nuova luce la loro vocazione sacerdotale.

Entrambi ne hanno fatto cenno nell'omelia proposta nel corso della celebrazione euristica con la quale si è voluto sottolineare il loro importante traguardo. Ne riproponiamo qui di seguito ampi stralci.



DON SERGIO SIRAGA
Sono stato conquistato dal modo di vivere dei sacerdoti focolarini 

 Sono passati 60 anni da quando il 23 Maggio 1964 insieme ai miei compagni di seminario ho ricevuto per le mani del Vescovo Clemente Gaddi l'Ordinazione Sacerdotale. [...] Nella vocazione e in tutta la vita sacerdotale ho sperimentato sempre la presenza del Signore che ci assicura: "Non vi lascerò orfani.. sarò con voi ogni giorno". Da sacerdote ho compreso sempre meglio il valore delle persone, dei ragazzi, che ho incontrato nell'Oratorio, a scuola, ho conosciuto la storia di tante famiglie, con i loro problemi, ho imparato ad andare dagli ammalati; ho visto, insieme ai difetti anche la bellezza dei gruppi impegnati nelle parrocchie, tutti i volti della chiesa. [...]

In questi 60 anni ho ricevuto diversi incarichi dal Vescovo. In ogni chiamata del Vescovo ho visto ogni volta il rinnovarsi della chiamata del Signore e ho accolto sempre con gioia la nuova volontà di Dio. Sono stato in tre parrocchie come curato: Azzano S. Paolo, Romano e  S. Alessandro in Colonna. In tre parrocchie sono stato parroco: Lizzola, Comenduno e S. Francesco d' Assisi in città. 

Ho fatto anche l'esperienza di Animatore in Seminario: 2 anni in teologia a Roma e un anno a Bergamo. Ora da 9 anni sono collaboratore pastorale nella parrocchia di S. Giuseppe, al Villaggio degli Sposi nella periferia Ovest di Bergamo.

Un'esperienza importante che ho fatto quando ero a Romano di Lombardia e che dura tutt'oggi è stata l'incontro con il Movimento dei Focolari che mi ha fatto scoprire il valore della spiritualità collettiva. Sono stato conquistato dal modo di vivere dei sacerdoti focolarini conforme a quanto Gesù ha chiesto ai suoi discepoli di essere pronti a dare la vita uno per l'altro. L'aderire al Movimento dei Focolari non è stato un ostacolo a vivere il rapporto con la Chiesa diocesana e con i miei compiti in parrocchia ma, con l'amore reciproco tra sacerdoti ho sentito più forte la presenza di Gesù che ci ha promesso "dove due o più sono riuniti nel mio nome lì ci sono io in mezzo a loro" e mi ha fatto vivere con gioia i miei compiti di sacerdote.

Nel 1995 ho ricevuto dal Vescovo Roberto Amadei il permesso di frequentare per un anno dal 1995 al 1996 la scuola sacerdotale del Movimento dei Focolari a Loppiano, frazione di Incisa Valdarno, in provincia di Firenze. E' stato un anno speciale nel quale ho vissuto intensamente i valori evangelici della povertà, dell'amore reciproco tra sacerdoti, della comunione, dell'Unità, della gioia piena che il Signore ci ha promesso.

Ringrazio il Signore per quanto mi ha amato e per il dono della vita di questi 60 anni ma prego per mantenere fedeltà alla chiamata del Signore fino alla fine




DON PIETRO PRANDELLI
La spiritualità del Focolare ha accompagnato ed accompagna la mia vita sacerdotale

La solennità di questa celebrazione è dovuta al Sacramento del Sacerdozio ministeriale come dono di Dio ad una persona singola ma che, per il bene di tutti i credenti, sostiene e vivifica il Sacerdozio comune dei cristiani per trasferire l’amore Trinitario di Dio a tutti i membri della comunità umana. Ed allora non possiamo non ringraziare Dio per i tre doni che mediante Gesù Cristo ci ha lasciato e che entrano decisamente nella vita concreta dei credenti:

1. Il comandamento nuovo che Gesù dice suo e tipicamente Trinitario: “Amatevi come io ho amato voi”;
2. Il sacramento dell'Eucaristia, che non solo rinnova la morte del Signore, ma applica ad ogni persona umana il volto di Cristo risorto;
3. Il sacerdozio ministeriale che anima, rende presenti e fa fruttare spiritualmente i due doni precedenti.

Essendo, per grazia, chiamato a rendere effettiva la ministerialità presbiteriale, non posso non ringraziare tutte le persone che hanno fatto nascere in me la vocazione e mi hanno aiutato a perseguirla ed a farla fruttare in questi 50 anni di vita.

Innanzitutto, la Parrocchia di S. Apollonio con i suoi sacerdoti ed insieme la mia famiglia, il papà Diamante, la mamma Teresa ed i due fratelli già defunti, Giuseppe, con il quale ho condiviso tanto lavoro e la carissima Maria Lucia, sempre solerte nel servizio ai familiari ed a tutti coloro che a lei si rivolgevano. Non posso dimenticare l’azione formatrice del Seminario di Brescia sul piano personale, culturale e soprattutto spirituale.

Un grazie unico ed immenso alla Divina Provvidenza perché mi ha fatto incontrare la spiritualità dell’unità espressa dal Movimento dei Focolari, riconosciuto dalla Chiesa come “Opera di Maria”; questa spiritualità ha accompagnato ed accompagna la mia vita sacerdotale perché, come Gesù ha chiesto al Padre, possa io dare il mio contributo “Perché tutti siano uno”.

Guardando i miei 50 anni esprimo un grazie profondo alla Diocesi di Brescia, ai Vescovi, ai Sacerdoti, ai laici, citando le realtà alle quali sono stato mandato: la Parrocchia di S. Alessandro, l’Istituto Cesare Arici, la Curia Diocesana, le Parrocchie di Polaveno e Gombio, la Parrocchia della Conversione di San Paolo, della quale ho un bellissimo ricordo, e l’attuale Parrocchia di Sarezzo. Non posso non citare il mio attuale servizio all’Istituto Cattolico “Vittorino Chizzolini” con un vivo grazie per coloro che in esso vi operano.