Per continuare a vivere il Patto Bresciano per un Islam italiano, un incontro di approfondimento storico
Dalla caduta dell’impero ottomano (1924) alla guerra dei sei giorni (1967). È il tema dell’incontro di approfondimento storico culturale promosso dalle associazioni che hanno sottoscritto il ” Patto bresciano per un Islam italiano”. e che si è svolto domenica 12 gennaio nell’Auditorium della Cisl a Brescia.
La storia insegna
L’incontro ha affrontato un periodo storico molto delicato, con l’intento di conoscerne le differenti letture, nella convinzione che qualsiasi guerra è un male per i popoli, soprattutto per i più deboli.
Ad introdurre e coordinare i lavori Carlo Alberto Romano, docente dell’Università degli studi di Brescia; gli interventi di approfondimento affidati a Kamel Layachi, membro del direttivo nazionale dell’Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia che ha sottolineato come il sionismo ha inflitto ferite ancore aperte nel mondo musulmano (Striscia di Gaza, alture del Golan ecc.). e Paolo Amighetti, dottorando in Scienze della persona e della formazione all’Università Cattolica, che si è soffermato ad evidenziare concetti come il nazionalismo, il patriottismo, il sionismo e l’antisemitismo.
Nel dialogo rispettoso
Tra i numerosi presenti, l’Imam di Verona Guerfi Mohamed Abdeslem che ha apprezzato il lavoro che si sta svolgendo a Brescia, confermando che questa esperienza sa diventando un punto di riferimento per tutta l’Italia.
Questo è il quarto appuntamento promosso dal “Patto bresciano per un Islam italiano” (tra i cui promotori e sostenitori il Movimento dei Focolari) che ha messo in evidenza la necessità di dialogo e di confronto rispettosi delle diversità, ma soprattutto l’importanza della non prevaricazione degli interessi di ogni singola persona/comunità per aiutare a promuovere e migliorare la reciproca comprensione e la buona convivenza.