Eugenio, ancora in Africa! Il chirurgo opererà e insegnerà per tre settimane nell'Ospedale Diocesano di Kinshasa

Ma Eugenio, allora il ‘mal d’Africa’ esiste davvero!”. Lui sorride e spiega: “Guarda, quando alcuni anni fa ho terminato la mia esperienza all’ospedale di Fontem, in Camerun, e ho ripreso il lavoro all’Ospedale piacentino di Fiorenzuola, pensavo proprio di avere chiuso con l’Africa. E invece…”.

Stasera, accompagnato da tre (forse quattro) enormi valige piene di attrezzatura e medicinali, Eugenio Ferri, medico chirurgo, focolarino del Focolare della Zonetta di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, salirà su un aereo diretto a Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo. Ha accolto l’invito che gli ha fatto il responsabile dell’Ospedale Diocesano d’andare ad operare e insegnare. Ci resterà per tre settimane, giusto giusto il periodo di ferie che ha maturato fino ad oggi.

Come è arrivato questo invito? 
Conosco bene l’Ospedale Diocesano di Kinshasa, che è poco distante dall’Ospedale del Movimento dei Focolari dove io ho operato per qualche mese in una tappa del viaggio di rientro in Italia dal Camerun. Ma il responsabile è nuovo, è un sacerdote. Ci siamo incontrati a Piacenza dove lui è venuto perché ha dei contati con l’Ufficio missionario.

Cosa ti ha chiesto?
Di passare un po’ della mia esperienza al suo personale medico di chirurgia.

Torniamo al ‘mal d’Africa’. In un solo anno questa è la terza volta che torni in Congo! 
Ma il ‘mal d’Africa’ non c’entra, però! A febbraio del 2018 ci sono stato per un viaggio dell’Associazione SFERA che a Kikwit, nel nord est del Paese, a 500 chilometri dalla capitale, ha avviato un’esperienza di missione che mette assieme carismi e competenze diverse e di cui partecipa anche il Movimento dei Focolari. Poi ci sono tornato in agosto con Angelo Bricca per stringere i rapporti proprio con la comunità locale di Kikwit del Movimento dei Focolari.

Ci farai partecipi di questo nuovo viaggio?
Certamente! Vi mando foto e impressioni.

Sia lui che noi sappiamo che sarà difficile. Ce la metterà tutta, sicuro, ma avrà così tante cose da fare e arriverà a sera così stanco che questa piccola promessa potrà anche aspettare. Buon viaggio Eugenio!