Ma cos’è l’amore? A Clusone la quarta tappa del "Festival delle Relazioni"

Coppie di fidanzati, coppie coniugate da poco o coppie con 3, 4 figli, coniugi al loro 50° o 60° anno di matrimonio, qualcuna spezzata da un lutto, altre da un abbandono… una presenza di generazioni variegate nelle scelte ed esperienze di vita a due o ancora di fronte a scelte di vita: più di 170 persone desiderose di scoprire o riscoprire cosa significhi, oggi, progettare o vivere una vita insieme. Così la sera del 22 febbraio, nell’Aula magna dell’Oratorio di Clusone, era composto il pubblico che partecipava delle riflessioni e delle provocazioni di Maria Teresa Testa nei confronti di Angelo Alessi, psicoterapeuta, esperto nelle dinamiche di coppia e famigliari sul tema dell’amore, giunto appositamente da Frascati (Roma).

Due pianeti che ruotano attorno al sole

L’amore non è frutto di un’alchimia, non è uniformità, ma l’incontro, dono reciproco, fra due identità; e bene ha evidenziato Alessi le diversità per genere, carattere, cervello (nelle donne interconnesso, negli uomini “a scatole”) delle due persone, chiamate non per “compensarsi”, ma per arricchirsi della diversità dell’altro, per una crescita personale e relazionale.  Chiamati a vivere bene quindi la propria identità, per costruire insieme una nuova realtà, il NOI.

Ascolto, amore come gesto, fedeltà

Sono i punti fermi su cui lavorare per costruire il NOI DUE indicai dall’autore.  Ascolto che richiede predisposizione e silenzio interiore, verso sé stessi prima e verso l’altro senza “distrazioni” innanzitutto e poi partecipazione empatica alla vita dell’altro.
Amore come azione, attraverso gesti di riconoscimento reciproco, gesti di scambio e di restituzione, amore che si prende cura dell’altro, con sensibilità e responsabilità.
Fedeltà data dall’appartenenza del cuore e che va sempre rinnovata, nel cammino della vita; non per “dovere”, ma per scelta libera e consapevole, responsabile verso sé stessi e verso l’altro/a. E nella fedeltà, la gioia di sapere di un legame e di una relazione stabile perché “La felicità è reale solo quando è condivisa” (Into the wilde)

Dall’io al Noi…perdita o guadagno?

Nel legame affettivo, ciascuno arriva con la propria storia e con la propria identità e quando poi si sposano, i due diventano UNO; il problema è CHI dei due diventano? È la domanda provocatoria.
E’ inevitabile che nel tempo della vita comune nascano motivi di incomprensione e allora? Ci si lavora, proprio come, nel tempo, le nostre “case” necessitano di ristrutturazioni periodiche.
La relazione d’amore deve essere dinamica e anche la crisi va letta e vissuta come opportunità di rinnovamento, per l’individuo e per la coppia, facendo leva sulla grande capacità umana di sapersi modificare e rinnovare. “Bisogna lavorarci, non mettere la polvere sotto il tappeto… Nel ri-generarci, non perdiamo noi stessi ma guadagniamo la gioia di sentirci reciprocamente riconosciuti, rinsaldati nella relazione d’amore”.

Un amore per sempre o finché dura?

Il quadro dell’attuale società è davanti agli occhi di tutti: individualismo, rapporti e lavoro precari e provvisori, ansie e timori per il futuro… anche nei legami di coppia, da un “per sempre “per dovere si è arrivati ad una cultura del provvisorio perché l’ansia del futuro non aiuta a porre premesse di speranza e di fiducia reciproche… si parte già da un amore “frammentario”, con conti separati (perché non si sa mai!), un periodo di “prova”… E’ tutto sbilanciato a favore dell’individualismo.
E’ un’altra analisi oggettiva della società attuale.
Eppure “uscire dal proprio guscio individualistico non richiede esercizi di sopportazione nei riguardi di chi ci è vicino, ma è condizione necessaria per rivelarci all’altro/a con fiducia; così la libertà personale viene a coincidere con l’armonia di una progettualità condivisa”.

Esperienze e interrogativi

Innamoramento e idealizzazione, amore e dolore, sopportazione e sacrificio, fiducia e disattese, spazi per sé, per noi e occupati dai figli, bisogno di autonomia e di condivisione, responsabilità razionale e sentimento, la separazione e la solitudine…tante le sfaccettature in un amore del noi, che emergono dai dialoghi nel corso della serata.
Ci è piaciuta un’affermazione che pare sintetizzi l’autentica relazione d’amore:
“Io non ho bisogno di te, ma come è bello stare con te!”

NOI DUE – istruzioni per una sana vita di coppia 

E’ il libro, scritto da Angelo Alessi e pubblicato da Città Nuova (pp 168, 15 euro) da cui ha preso spunto questa serata; vi si trovano tante altre esperienze, chiavi di lettura, proposte e risposte.
Nella presentazione vi si legge tra l’altro: “Per costruire una solida armonia nella coppia è necessario imparare a gestire i momenti difficili riconoscendo le aspettative illusorie e le proprie rigidità. Occorre fare in modo cioè che la consapevolezza di sé possa diventare un faro in grado di illuminare la rotta per andare verso l’altro”.

Papà, dove sei? Ultima tappa del Festival

Martedì 26 febbraio alle ore 21 a Fiorano al Serio, nella sala teatro dell’Oratorio, l’ultimo appuntamento di questo Festival delle Relazioni; sarà presente Ezio Aceti, ormai molto noto in questa vallata, che certamente farà da stimolo ai papà, per riflettere sul proprio ruolo nella crescita dei figli e nelle relazioni in famiglia. “ Li voglio tutti davanti! Sì, anche mamme, nonni, educatori, ma voglio loro davanti per dialogare soprattutto con loro “ ci ha raccomandato.


Franca Capponi