Una cena di Natale al "Rifugio emergenza freddo", facendo casa a chi non ce l'ha

Come ormai tradizione a Brescia, nei giorni che precedono il Natale, i volontari Caritas organizzano una serata di festa, per gli “ospiti” del "Rifugio emergenza freddo", un momento speciale che dà significato al loro impegno personale e comunitario, un’occasione per rinnovare e approfondire i rapporti fra tutti. Da tempo un gruppo di giovani del Movimento dei Focolari vanno con regolarità al “rifugio”, la sera, per la distribuzione del pasto e per animare i dopocena, mentre alcuni adulti fanno periodicamente servizio di volontariato.

L’idea della cena in questo speciale periodo dell'anno è molto semplice: vivere il Natale come festa di famiglia, favorendo le relazioni, arricchendo l’ambiente spoglio e essenziale della struttura, curando i cibi, creando atmosfera con un po’ di musica, pensando ad un piccolo regalo a ciascuno.

Un’impresa non semplice visto che c’era da preparare una cena natalizia per circa 40 persone!

E’ stata così mobilitata la Comunità locale di Brescia del Movimento ed è partita una gara d’amore veramente sorprendente.

Si sono contattati amici e conoscenti per trovare i regali, Rosa ha preparato sei centrotavola natalizi molto armoniosi, alcune signore hanno preparato le torte, altri si sono fatti prestare dalla parrocchia tutto l’occorrente per tenere in caldo il cibo.

Eugenio ha preparato quattro chili di sugo (ragù e pesce), un volontario ha cucinato a casa sua la pasta per tutti, portandola poi in due grandi contenitori.

Amici di Gussago sono riusciti, grazie al dono di un benefattore, a farci arrivare una tagliata di carne (buonissima e abbondante!), mandarini, noci, antipasti … perfino i tortelli di zucca, un tocco personalizzato per un ospite di origini mantovane.

I bambini della Comunità locale hanno incartato con cura i regali, con bella carta e nastrini natalizi, ed Enrico Pompili, pianista e concertista che poche sere prima aveva suonato nella sala Verdi del Conservatorio di Milano, ha regalato alla serata uno speciale sottofondo musicale.

Un insegnante ha accompagnando alcuni suoi studenti che si sono messi a disposizione in vari servizi. Alcuni di noi hanno servito ai tavoli per permettere ai volontari che di solito fanno servizi al rifugio di cenare con gli ospiti, facilitando la conoscenza reciproca e l’amicizia.

Per quasi due ore ci si è raccontati. Maria Zorra - arrivata qualche giorno fa dal Sudafrica dove da diversi anni vive e lavora nel Focolare di una cittadina in cui la sfida di ogni giorno è superare l'ingiustizia evidente tra la condizione dei bianchi, dei meticci e dei neri [QUI un approfondimento] ha raccontato la “Divina Avventura” che l’ha portata fin laggiù, a costruire ponti di fraternità fra persone di razze culture religioni diverse: "Abbiamo insieme riscoperto - ha detto Maria - che il bisogno di questa società è lasciare che gli altri entrino nella mia vita e lasciarmi entrare nella vita degli altri".

La serata si è conclusa con la consegna dei regali: toccante è stato il grazie che gli ospiti hanno voluto dire a ciascuno.

Per quanto riguarda noi, siamo tornati a casa con il cuore pieno di gioia! Sul telefonino, il giorno dopo, è arrivato il messaggio di un volontario della Caritas: “Devo dirti che la serata di ieri mi ha dato più gioia del solito perché ha creato soprattutto per gli ospiti un clima famiglia e li ha resi felici. Si sono sentiti persone, accolte con sincerità".

Angelo Bricca