Una seconda immortalità
“Se il contenuto della filosofia è il vero, dell’arte è il Bello. E il bello è armonia...ora chi saprà comporre in armonia i colori e le parti di una pittura, se non l’anima dell’artista? E’ l’anima umana, che l’artista trasfonde nella sua opera, e in questa creazione, frutto del suo genio, trova una seconda immortalità.” E’ un brano tratto da una riflessione di Chiara Lubich con il quale è stato introdotto il percorso artistico che ha visto la partecipazione di oltre centocinquanta persone.
Alla ricerca di quest’anima l’itinerario si è snodato lungo la città sostando in quattro chiese che custodiscono preziose pale ed affreschi di Lorenzo Lotto raffiguranti la vita della figura di Maria, dipinta in tutta la sua bellezza, regalità di madre e semplicità di “donna bergamasca”. “Guida” di altissimo livello il professor Mario Dal Bello, storico e critico delle Arti, docente di storia dell’arte alla Pontificia Università Lateranense a Roma, profondo conoscitore di questo genio, al quale ha dedicato una nuova rilettura biografica con una recente pubblicazione.
Bellezza, musica e relazioni
Camminando di chiesa in chiesa, lungo il percorso è stato arricchente il dialogare e coltivare le relazioni con le molte persone che hanno aderito all’iniziativa, colleghi, amici, persone non conosciute prima; si è assaporata un’armonia crescente di famiglia in un clima culturale leggero, ma profondo.
All’interno di ogni chiesa un accompagnamento musicale originale ha accolto i partecipanti: il canto gregoriano, un chitarrista e due giovani cantanti. Musicisti che, con la loro arte, hanno contribuito a rendere l’atmosfera raccolta, predisponendo all’ascolto e all’osservazione attenta delle opere.
Lorenzo, genio in fuga
Nel cinquecentesco chiostro del Seminarino in Città Alta, Mario Dal Bello ha presentato la sua ultima pubblicazione dal titolo Lorenzo Lotto-un genio in fuga (Ed. Graphofeel) originale nella forma perché, attraverso le lettere dell’artista e altre fonti dell’epoca, si presenta come un romanzo biografico che restituisce il carattere melanconico di un’artista sempre più isolato e incompreso nella sua epoca, all’ombra del suo antagonista Tiziano.
Il ricco pomeriggio culturale si è poi concluso con un momento di ristoro, dove lo stare insieme in un’atmosfera di convivialità ha permesso di salutarci con l’anima in festa e con il desiderio di ritrovarci in un nuovo intreccio tra cultura e rapporti.
m.l.m
Il ricco pomeriggio culturale si è poi concluso con un momento di ristoro, dove lo stare insieme in un’atmosfera di convivialità ha permesso di salutarci con l’anima in festa e con il desiderio di ritrovarci in un nuovo intreccio tra cultura e rapporti.
m.l.m
Nella Chiesa di San Bartolomeo attorno alla grande "pala Martinengo" iniziata da Lorenzo Lotto nel 1513 e portata a termine tre anni dopo.
Mario Dal Bello, in piedi al centro della foto, nella Chiesa di San Bernardino davanti all'omonima pala che Lorenzo Lotto dipinse nel 1521