Comunione, partecipazione e missione. La Chiesa in cammino di Papa Francesco e la lettura del suo mandato attraverso la spiritualità dell'unità
La relazione di don Zago ha aiutato ad analizzare e a riflettere sul contenuto, lo stile ed il metodo di questa nuova dimensione dalla vita ecclesiale (e non solo) auspicata da papa Francesco e approfondita sia all’interno del Movimento dei Focolari che nell’attuale sinodo dei Vescovi.
Tema che ha generato un profondo ascolto, e che, intrecciato all’esperienza del focolare sacerdotale di Gongorzola (composto dallo stesso don Paolo con don Peppino, don Carlo e don Antonio della parrocchia vicina) e a quelle di focolarini e di laici sposati a servizio delle parrocchie e della diocesi, vissute secondo carisma dell’unità, ha illuminato un nuovo “stile di vita comunitaria”.
Tra i presenti, don Davide Pelucchi, vicario generale della diocesi di Bergamo, che ha salutato i presenti anche a nome del Vescovo Mons. Francesco Beschi, ricordando che i Focolari hanno due nomi: Movimento dei Focolari ed Opera di Maria. Denominazioni dalle quali traspare la sua missione nella chiesa e nella società: Movimento dei Focolari perché dov’è un movimento qualcosa si muove e diffonde luce e calore, come il fuoco. Opera di Maria perché chi vi fa parte è chiamato, come Lei a dare al mondo Gesù.
Il dialogo, con la comunione di esperienze è poi continuato durante il pranzo condiviso. Ecco alcune delle reazioni raccolte a fine incontro.
Qualcuno ha chiesto il testo, anche delle esperienze, per approfondire e perché “ mi sono venute in mente alcune idee da attuare nella mia parrocchia”.
Un altro sacerdote ha confessato: “Sono venuto per fare un favore all'invito di don Sergio, ma devo dire che ho fatto bene a venire”.
Don Piero: “Noi sacerdoti abbiamo bisogno di questi rapporti con i laici se vogliamo vivere la sinodalità”.
Don Mario era strafelice nel constatare anche durante il pranzo, il rapporto libero e di condivisione instaurato tra laici e sacerdoti.
Alcuni di questi, più avanti negli anni, ricordavano con nostalgia, i momenti vissuti alle Mariapoli in seminario a Bergamo negli anni Settanta.
Tema che ha generato un profondo ascolto, e che, intrecciato all’esperienza del focolare sacerdotale di Gongorzola (composto dallo stesso don Paolo con don Peppino, don Carlo e don Antonio della parrocchia vicina) e a quelle di focolarini e di laici sposati a servizio delle parrocchie e della diocesi, vissute secondo carisma dell’unità, ha illuminato un nuovo “stile di vita comunitaria”.
Tra i presenti, don Davide Pelucchi, vicario generale della diocesi di Bergamo, che ha salutato i presenti anche a nome del Vescovo Mons. Francesco Beschi, ricordando che i Focolari hanno due nomi: Movimento dei Focolari ed Opera di Maria. Denominazioni dalle quali traspare la sua missione nella chiesa e nella società: Movimento dei Focolari perché dov’è un movimento qualcosa si muove e diffonde luce e calore, come il fuoco. Opera di Maria perché chi vi fa parte è chiamato, come Lei a dare al mondo Gesù.
Il dialogo, con la comunione di esperienze è poi continuato durante il pranzo condiviso. Ecco alcune delle reazioni raccolte a fine incontro.
Qualcuno ha chiesto il testo, anche delle esperienze, per approfondire e perché “ mi sono venute in mente alcune idee da attuare nella mia parrocchia”.
Un altro sacerdote ha confessato: “Sono venuto per fare un favore all'invito di don Sergio, ma devo dire che ho fatto bene a venire”.
Don Piero: “Noi sacerdoti abbiamo bisogno di questi rapporti con i laici se vogliamo vivere la sinodalità”.
Don Mario era strafelice nel constatare anche durante il pranzo, il rapporto libero e di condivisione instaurato tra laici e sacerdoti.
Alcuni di questi, più avanti negli anni, ricordavano con nostalgia, i momenti vissuti alle Mariapoli in seminario a Bergamo negli anni Settanta.
f.c.