Prendiamo posizione! La pace ha bisogno anche di noi




A Caravaggio, provincia di Bergamo ma vicinissimo a quelle di Milano, Brescia e Cremona, l'associazionismo locale ha dato vita ad un importante convegno per riflettere sull'urgenza di una corale mobilitazione per fermare la proliferazione delle armi nucleari. Un appuntamento preparato anche attraverso una raccolta firme che ha impegnato gli organizzatori nelle settimane precedenti il convegno.

Sulle iniziative abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo una nota di sintesi preparata da Ezio Zibetti.



“STOP alle armi nucleari”:
l'iniziativa continua!


Dal 22 al 24 di ottobre sulle piazze di Caravaggio si è realizzata una raccolta firme che ha visto una significativa partecipazione della popolazione che si è fermata, oltre che per firmare la mozione “Italia Ripensaci”, per capire ed approfondire l’argomento del quale purtroppo poco si parla sui media nazionali.


Sotto i vari Gazebo bel allestiti con volantini, copia della mozione, articoli sull’argomento i rappresentanti delle associazioni hanno accolto le persone incuriosite ed hanno a loro presentato l’iniziativa. Una vera occasione di dialogo, confronto e informazione. Oltre 600 le firme raccolte!

Ma non è finita qui!

Nella serata di venerdì 29 ottobre, si è svolta presso l’auditorium del santuario della Beata Vergine di Caravaggio, il convegno “Stop alle armi nucleari!” promosso dal movimento dei Focolari in collaborazione con numerose associazioni presenti sul territorio.

Acli, Agesci, Aido, Arkys Amici di don Maurizio, Amici di Libera, Amici di San Bernardino, Azione Cattolica, Caritas, Chei de la Bosnia, Comunione e Liberazione, Corpo di Bacco, Croce Rossa, Gruppo Catechisti Parrocchia di Caravaggio, Gruppo missionario e Ministri straordinari dell’eucaristia si sono trovati per ragionare insieme e dibattere intorno al tema degli armamenti nucleari e al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, approvato dall’ONU ormai nel 2017.

Numerosa la partecipazione sia in presenza circa 100 persone, che in streaming.

Un panel di relatori di alto livello ha animato la serata: l’arcivescovo Giovanni Ricchiuti, presidente Pax Christi; Francesco Vignarca, coordinatore campagne della Rete Pace e disarmo e Piergiulio Biatta, presidente di OPAL Brescia; moderati dal redattore della Rivista Città Nuova Carlo Cefaloni. Anche il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni, ha mandato un messaggio di saluto fraterno.

Carlo Cefaloni, ha evidenziato che lascia sgomenti il fatto che sul nostro territorio c’è un aumento della produzione di armamenti, ma non bisogna rinunciare a dare una risposta controcorrente fattiva e comunitaria.

Ha rincarato la dose Francesco Vignarca che ha evidenziato attraverso dati concreti l’importanza del fenomeno delle armi nucleari. Sono oggi 13.400 le testate nucleari esistenti nel mondo, circa 3000 quelle immediatamente utilizzabili. Per non parlare degli investimenti economici: 80 sono i miliardi che si spendono ogni anno.


Ci sono però anche dati positivi, sono 56 gli stati che hanno ratificato il Trattato ONU contro le armi nucleari. Purtroppo però l’Italia non ha ancora firmato il Trattato e l’iniziativa “Italia ripensaci” ha proprio l’obiettivo di chiedere alle istituzioni nazionali di firmare il documento dell’ONU e eliminare le testate nucleari statunitensi dal territorio. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile a piccoli passi partendo dall’azione nei territori, come quello di Caravaggio, dove è importante informare e sensibilizzare la popolazione.

E’ poi intervenuto Piergiulio Biatta che, dopo aver tracciato il profilo di OPAL (osservatorio Permanente Armi Leggere), ha raccontato l’esperienza di Brescia dove numerose associazioni, Comune, Chiesa locale hanno lavorato insieme con iniziative concrete per denunciare l’immoralità delle armi nucleari.

L’evento si è concluso con l’intervento di Mons Giovanni Ricchiuti, Presidente di Pax Christi che partendo dalle parole e dall’azione di Papa Francesco sull’argomento, ha evidenziato che la comunità cristiana deve esprimere con sempre maggiore forza il rifiuto dell’uso e del possesso delle armi nucleari e senza mezzi termini prendere netta posizione riguardo all’argomento della pace.

L’arcivescovo ha poi concluso con un passo di Isaia: «Verranno giorni in cui ci sarà un mondo diverso da quello in cui noi viviamo. È un’alba che dobbiamo sapere attendere e incontro alla quale dobbiamo saper camminare».

Ezio Zibetti