Dal Sudafrica, con il cuore colmo di gratitudine. Un report aggiornato sull'utilizzo degli aiuti inviati a Maria Zorra e al suo Focolare


Riceviamo da Maria Zorra e dal suo Focolare di Johannesburg, in Sudafrica, un nuovo aggiornamento sull'impiego degli aiuti - in totale oltre 21.000 euro - che è stato possibile raccogliere con l'appello lanciato attraverso FLest lo scorso luglio per farci concretamente partecipi dell'azione del Focolare nella grave situazione di emergenza che si era venuta a creare (QUI il nostro primo articolo).

L'idea di una settimana di impegno donando il nostro superfluo per la realtà in cui Maria vive e lavora è andata al di là di ogni aspettativa, non solo per la quantità di aiuti raccolti e subito trasferiti a Maria, ma anche per la partecipazione, l'attenzione e la consapevolezza che ha accompagnato e continua ad accompagnare questa esperienza che ci ha coinvolto come una famiglia.





Pacchi di cibo per le famiglie
pasti per strada per i più poveri
sostegni a microprogetti per una ripresa di speranza 

A distanza di più di due mesi dall'inizio di questa incredibile esperienza di condivisione planetaria, ci sembra arrivato il momento di dare un resoconto più accurato di quanto fatto finora per rispondere ai bisogni delle comunità più colpite dalla povertà e dalle recenti violenze.

La scorsa settimana abbiamo ricevuto ancora dei vostri aiuti in denaro che portano il totale dei contributi a 21.080 euro. Una cifra considerevole che ci ha permesso e ci permetterà di aiutare tante famiglie.

La nostra azione continua a muoversi su due livelli: da un lato gli aiuti di emergenza - distribuendo mensilmente pacchi di cibo a famiglie in difficolta, ognuno del valore di circa 50 euro, e organizzando in diversi punti della città la distribuzione di pasti ai più bisognosi, circa 400 pasti ogni mesi tra adulti e bambini - dall'altro abbiamo creato un gruppo di  persone del luogo, vicine al Movimento dei Focolari, che uniscono sensibilità e competenza ai quali chi ha subito gravi danni a seguito delle recenti violenze si può rivolgere per studiare insieme un progetto che possa riportarli all’autonomia economica, sostenendoli con i mezzi necessari per avviarlo.

L'incontro con ciascuna di queste persone è ogni volta è un momento unico e speciale, di ascolto profondo e condivisione. C'e' tanto dolore, esperienze traumatiche, paura, rabbia, anche disperazione. A volte c'è da fare piu attenzione al non detto (che emerge da atteggiamenti, comportamenti, reazioni inaspettate) che a quanto comunicato a parole. Si tratta di costruire rapporti e aiutare a ritrovare speranza nel futuro e fiducia dell'umanità. Una volta identificato il tipo di attività economica più adatta, si accompagna la persona ad acquistare quanto necessario per ricominciare. Normalmente ci accordiamo su un budget tra 500 e 800 euro.

Qualche volta si tratta anche di pagare affitto e scuola per i bambini in modo che, garantito l'essenziale per la famiglia per il primo mese, ci si può concentrare sull’avviamento dell'attività. Cosi e' stato con Thabo che ora ha aperto un piccolo negozio in una strada del suo quartiere dove oltre a qualche genere alimentare, vende ricariche telefoniche e elettricità prepagata. Nel frattempo sta facendo la patente di guida nella speranza di avere un lavoro anche migliore.

Nesisa e Gloria, immigrate, che hanno visto le loro vite distrutte dagli attacchi di violenza di luglio, ora hanno riavviato un piccolo business: vendono profumi, vestiti di seconda mano, sapone fatto in casa e altri prodotti di estetica. 

Thato durante il lockdown aveva iniziato con sua mamma a distribuire cibo una volta alla settimana ai bambini del suo quartiere. Poi la mamma è morta e lui ha deciso di continuare, ma non aveva risorse sufficienti e gli ultimi avvenimenti avevano reso tutto più difficile. Ci siamo incontrati e ora la mensa di Thato è attrezzata per cucinare cibo per circa 150 bambini ogni weekend e per lui stesso si è attrezzata una piccola stanza dove durante la settimana gestisce un ristorante con cibo locale da asporto. 

Al momento abbiamo 8 progetti di questo tipo che stiamo accompagnando passo dopo passo fino alla completa indipendenza. Ne abbiamo tantissimi in lista d'attesa, che nel frattempo aiutiamo come possiamo, sperando di iniziare anche con loro al più presto questo percorso.

In questi primi sessanta giorni abbiamo usato circa un terzo di quanto ci avete generosamente inviato; nei prossimi mesi speriamo di poterci muovere con ancora più velocità e competenza per venire incontro ai bisogni di tanti tanti.

Con il cuore colmo di gratitudine a Dio che ci fa veramente famiglia e a tutti quanti hanno fatto di questa famiglia un'esperienza ancora più reale con la loro generosità concreta, vi mandiamo un grande abbraccio.

Maria, Birgit, Dono, Bete, Choky, Tokelo, Kim
e tutti quanti sono parte di questa avventura