"Non si può amare con le armi in pugno". All'aerobase militare di Ghedi (BS) il presidio di pace contro la follia nucleare



Ieri mattina, davanti alla base militare di Ghedi, in provincia di Brescia, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari” si è svolta una manifestazione organizzata da gruppi, associazioni e movimenti impegnati per la pace. 

All'iniziativa c'era anche il Movimento dei Focolari. Qui di seguito il resoconto della mattinata nelle parole di Anita Bertolini.



Le armi nucleari di oggi sono tremila volte più potenti
di quelle di Hiroshima e Nagasaki

La manifestazione di ieri è stata una nuova occasione per riportare in primo piano l’urgenza di un disarmo globale e permanente e per rilanciare l’iniziativa “Italia ripensaci”, nata in seguito al rifiuto italiano di aderire al trattato ONU per la messa al bando totale di tali armi entrato in vigore nel gennaio 2021. 

Ad oggi la strada è ancora lunga per raggiungere tale obbiettivo, i dati sullo stato degli arsenali nucleari ad inizio 2021 sono allarmanti, oltre 13.000 testate possedute da nove Stati, ma dispiegate in diverse nazioni, tra cui appunto l’Italia che ne ospita circa quaranta tra le basi di Ghedi ed Aviano.

Siamo sempre più convinti che l’unico modo per vincere una guerra nucleare è… non farla. Gli effetti delle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki hanno scioccato il mondo e gli stessi autori: completa distruzione della vita e delle infrastrutture per un ampio raggio per l’elevatissima temperatura e lo spostamento d’aria, conseguenze sanitarie e ambientali anche in aree molto più distanti per le particelle radioattive trasportate dal vento. Ora si è arrivati a costruire ordigni tremila volte più potenti di quelli utilizzati in Giappone, ne abbiamo di che distruggere varie volte la Terra; anche nelle ipotesi più ottimiste si arriverebbe a sconvolgimenti ambientali irreversibili e gli effetti delle radiazioni elettroniche cosa provocherebbero sulle apparecchiature elettroniche da cui dipendiamo globalmente ?

Rifiutarsi di prendere parte a questa follia di distruzione è diventato l’impegno collettivo sempre più ampio e trasversale dell’associazionismo laico e cristiano pacifista da tempo instauratasi a Brescia, che vede la presenza anche di 57 Enti locali su 205 e la partecipazione convinta della Diocesi.

Da anni anche le Comunità locali del Movimento dei Focolari locale si sono unite e hanno collaborato a tutte queste iniziative in risposta ai ripetuti appelli di Papa Francesco che non perde occasione di ricordarci che “L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche”.

Domenica, sotto una pioggia persistente che purtroppo ha condizionato molto la partecipazione e lo svolgimento del programma inizialmente  previsto, la presenza del Movimento non è mancata; insieme alle altre organizzazioni e alle singole persone abbiamo ascoltato l’appello di “Italia ripensaci” e ci siamo commossi al flash mob e al momento di silenzio scandito dal suono del gong. Nel cuore l’implorazione di Paolo VI elevata il 4 Ottobre 1965 davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite: “Mai più la guerra! Mai più la guerra! Lasciate cadere le armi dalle vostre mani: Non si può amare con le armi in pugno”.

Anita Bertolini