In festa con Chiara



Fino a quando Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, era in vita, era consuetudine ritrovarsi il giorno di santa Chiara in molte comunità per fare festa con lei.
"Silvia Lubich - ricorda padre Fabio Ciardi nel suo blog - prese il nome di Chiara incantata dalla scelta di Dio della santa di Assisi". Dare solennità a quel giorno era un modo per farle giungere tutto l’affetto e la gratitudine del Movimento, partecipare alla Santa Messa ed ascoltare spontanei pensieri che Chiara stessa comunicava a tutti in quella circostanza. Feste di una speciale famiglia che si raccoglieva attorno alla “madre”.

Il desiderio di continuare a vivere questo momento l’11 agosto è rimasto costante nel cuore di tutti anche dopo la morte di Chiara; il periodo estivo e di riposo, con il rientro a casa di numerosi focolarini e focolarine sparsi in tutto il mondo, favorisce ancor più questo ritrovarsi nella “famiglia di Chiara” per ripetere un grazie corale.

Anche quest’anno si sono così accesi qua e là nel nostro territorio piccoli focolari, persone felici di rivedersi (soprattutto dopo il duro periodo dell’isolamento per la pandemia), di abbracciarsi, di raccontarsi e di raccogliersi per una Santa Messa di ringraziamento.


Nel Mantovano

Così è successo nel mantovano, a Castiglione delle Stiviere presso il Santuario di San Luigi Gonzaga; dopo la Messa celebrata dal nuovo rettore, don Nelson Furghieri, sacerdote focolarino, molti delle comunità locali hanno potuto partecipare delle esperienze di focolarini che operano o hanno operato in Africa: Eugenio Ferri chirurgo all'ospedale "Chiara Lubich" di Lubumbashi in Congo e Maria Teresa Sala che per 30 anni circa ha vissuto in Africa un'esperienza profonda di dialogo con i musulmani, prima in Algeria poi in Costa d'Avorio.

Il successivo momento conviviale è stata l'occasione di intensificare i rapporti personali per ritrovare amicizie di tanti anni fa e anche per raccogliere un contributo a sostegno dell'ospedale di Lumumbashi.


Nella Bergamasca e nel Bresciano

A Castro, località sulla sponda bergamasca del lago di Iseo, è rientrato Emanuele Colombo, focolarino da anni in Cile a servizio del Movimento e della Chiesa locale; anche con lui un momento di famiglia che ha preceduto la Santa Messa da lui stesso celebrata nella locale chiesa parrocchiale.


A Frontignano di Barbariga
, presso il Centro Mariapoli, un altro momento di espressione di riconoscenza a Chiara e di famiglia; don Daniele Botticini, durante l’omelia, ha rimesso nel cuore dei presenti l’immagine del “piccolo del Vangelo”, che trova il proprio modello in Maria, in Santa Chiara di Assisi e in Chiara Lubich.

Dopo la celebrazione eucaristica, la condivisione di recenti esperienze che hanno visto risposte immediate e generose all'appello di Maria Zorra, focolarina originaria proprio di Frontignano che da qualche anno vive e lavora in Sudafrica, teatro nelle ultime settimane di scontri e violenze generate dalla drammatica situazione di povertà in cui si trova tanta parte della popolazione.

f.c.