Il dialogo cristiano-musulmano è sempre vivo



Lo scorso 20 luglio, a conclusione del Ramadam, alcune centinaia di musulmani si sono riuniti per la preghiera comune, nell'area esterna al Centro Culturale Islamico di Brescia, per ricordare il sacrificio di Abramo chiesto da Dio.

Tra i partecipanti - a confermare il “patto bresciano per un Islam italiano”, fatto non solo di documenti, ma soprattutto di vita condivisa -  c'era anche Giorgio Zubani, incaricato del Movimento dei Focolari a livello territoriale per il dialogo interreligioso che ha portato il saluto alla comunità islamica con queste parole:


"Perché Dio mette alla prova Abramo? Anche oggi Dio ci mette alla prova per darci l’occasione per convertirci. Quale la nostra risposta? Contare su Dio nella prova.
Tutti noi abbiamo, ogni giorno, delle prove da superare, anche e soprattutto nelle relazioni con chi incontriamo. Tante volte ci sentiamo smarriti come Abramo; quanta difficoltà a riconoscere che Dio parla a tutti gli uomini. Come nel salmo ripetiamo: “In te mi rifugio Signore, che io non resti confuso”

Per noi cristiani Gesù è l’agnello immolato che Dio ha sacrificato una volta per tutti perché Dio non desidera sacrifici rituali ma la conversione del cuore.

Son Giovanni ci indica “ Se ci amiamo gli uni gli altri Dio rimane in noi e l’amore di Lui è perfetto in noi”.

Nella vostra festa la carne del montone sacrificato viene divisa in tre parti di cui una riservata ai poveri, sia come persone ma anche come comunità, come stati:

Ecco allora il significato profondo che ci lega in questa festa: riconoscere che Lui, il misericordioso, ci ama, e che noi possiamo ricambiare l'amore di Dio amandoci come fratelli".