Mettiamo l'azzardo fuori gioco. Sabato mattina a Manerbio (BS) una iniziativa di sensibilizzazione.

Il 21 giugno l’azzardo è ripartito. Purtroppo! Il lungo periodo della pandemia, tra un lockdown e l’altro, con la chiusura delle sale slot e lo spegnimento delle ‘macchinette’, ha messo la sordina alla piaga dell’azzardo, facendoci dimenticare le conseguenze di questa triste attività che si mangia una montagna di soldi (in due anni se ne va una cifra pari al Recovery Plan!), lasciando, come residuo, miseria economica e sociale e la distruzione dei rapporti parentali.

Eppure, a leggere qualche testimonianza, l’assenza dell’offerta è stata letteralmente benedetta dai ‘giocatori cronici’: venendo meno l’occasione della scommessa, si è creata l’opportunità di disintossicarsi dal gioco compulsivo, a beneficio del recupero dallo stato di prostrazione personale e della rete dei legami interpersonali.

Basterebbe questa constatazione a farci riflettere e a orientare le decisioni politiche in materia. E invece tutto ricomincia come prima per le enormi pressioni sui decisori pubblici da parte delle multinazionali concessionarie dell’azzardo di Stato, dimentico, lo Stato, dei danni che le realtà amministrative locali, la rete dell’associazionismo e del volontariato si devono poi caricare sulle loro esili spalle, al punto da poter definire l’azzardo una sorta di patrimoniale al contrario.


Una 'operazione maquillage' che non cambia nulla 

Ci hanno detto che l’intero comparto subirà una operazione di ‘riordino’: spariranno le macchinette dagli esercizi pubblici che dovranno essere ‘confinate’ in apposite “gaming halls”, fisicamente separate dal resto del locale.

Ma è una semplice operazione di maquillage che modifica la forma, lasciando intatta la sostanza: proprio quello che volevano i famelici concessionari dell'azzardo per tentare di correggere l’immagine negativa del gioco agli occhi della pubblica opinione.

E la politica palesa così ambiguità e impotenza: “Finché lo Stato continuerà a dare le concessioni a multinazionali il problema non potrà risolversi. - spiega l’economista Luigino Bruni, uno degli ideatori di  Slotmob - Le multinazionali hanno uno scopo chiaro sull'azzardo: servirsene per fare profitti, costi quel che costi. Siamo dentro una grande falsità alimentata dal grande bluff del gioco legale e del gioco responsabile. L'azzardo non è un problema quando diventa patologico: tutto l'azzardo è patologico”.


Sordità e voltafaccia da parte della politica

La sordità della politica centrale ha effetti pesanti sulla politica locale che perde coraggio e arriva addirittura a rivedere scelte che nella lotta all'azzardo hanno messo a segno diversi successi. Sta avvenendo, ad esempio, alla Regione Piemonte: negli anni scorsi aveva approvato all’unanimità la legge più avanzata in materia di tutela dall’azzardo, ma in queste settimane, in un rigurgito di cinismo, si sta tentando di depotenziare quella norma ad esclusivo beneficio dei concessionari.

Un voltafaccia denunciato da numerose associazioni no slot che con la loro azione sono riuscite per un po' a sospendere ogni manovra. Ma in questi giorni il dibattito è ripartito, con il chiaro intento di deliberare un alleggerimento delle restrizioni approvate nel 2016.


Protestiamo premiando i locali senza slot 

Di fronte a tutto ciò, i promotori di "Slotmob" - campagna nazionale contro il gioco d'azzardo che vede impegnato anche il Movimento dei Focolari - hanno lanciato un appello ai cittadini e agli amministratori locali

Troviamoci il 10 luglio in dieci, cento, mille bar e locali d'Italia a giocare a biliardino
o a bere un buon caffè in un locale senza slot, per dire il nostro no a questa situazione”.

L'Associazione GAME OVER nata alcuni anni fa nella Bassa Bresciana, ha deciso di aderire all'appello organizzando per sabato 10 luglio, nella centralissima Piazza Italia del Comune di Manerbio, una giornata "No slot contro il gioco d'azzardo". Sarà un momento di festa con giochi alternativi e tanta voglia di stare insieme per un impegno civico condiviso. L'appuntamento è alle ore 8,30  nei pressi del Bar ‘Pane in Piazza”.

Agostino Gandelli


Hanno aderito alla manifestazione

Comune di Manerbio - Comune di San Paolo
Comunità locale del Movimento dei Focolari
Parrocchia - Oratorio - Caritas e Gruppo Scout di Manerbio
Circolo ACLI -  Comitato per il Laghetto della Concordia di San Paolo