Gli incontri del Festival delle relazioni 2021 non si esauriscono nell'ora di trasmissione di ciascun appuntamento. Maria Teresa ce lo racconta in questa sua esperienza.
Trasformare il deserto
Ieri mattina, come mi capita spesso in questo periodo, sono stata in ospedale per diversi controlli e ho passato molto tempo in sala d’attesa.
Eravamo in una decina, seduti ben distanziati, soli.
Mi sono ritrovata a pensare a quell’immagine del deserto con la quale possiamo parlare del nostro tempo, emersa nella serata del Festival delle relazioni: il deserto e quel pozzo che da qualche parte ci attende.
Ecco, io ero in quel deserto, anche se attorno a me c'erano altre persone: ognuna di loro guardava il cellulare o le carte che ci si porta appresso quando si va dal medico.
Sguardi abbassati. Sembrava che ognuno di noi avesse paura dell’altro.
Mi sono chiesta cosa potevo fare rompere quella sorta di disperazione che in quelle situazioni porta con tanta cura ad evitare addirittura di incontrarsi con lo sguardo.
Una signora entrava ed usciva da diversi consulti, e io so bene cosa vuol dire quella trafila! Ogni volta tornava a sedersi e a sprofondare nelle sue preoccupazioni.
Volevo davvero cambiare quel deserto, ma mi sembrava di non poter far nulla. Poi ho pensato che invece potevo davvero cambiare la situazione: ho iniziato a pregare il suo Angelo custode perché le fosse accanto, e più tardi, andando alla messa, l'ho ricordata ripromettendomi di farlo anche in futuro. Lei non lo saprà mai, ma per me è un’esperienza che resterà sempre nella mia anima.
Mi viene anche da ringraziare per gli incontri via web del Festival che stimolano e ci aiutano a riflettere e che mi hanno permesso di essere più attenta e sensibile per poter essere pronta a vedere con uno sguardo e una sensibilità nuovi chi ho accanto.
Maria Teresa Bonola