La sfida, oggi, è mettersi in gioco. Dal corso on line sulla "Evangelii Gaudium" l'esperienza di Silvana



Silvana Castelli risiede a Brignano Gera d’Adda (Bg) ed è un'insegnante da poco in pensione ma sempre molto impegnata nell’ambito educativo e pastorale. Racconta qui della sua partecipazione al corso on line per la formazione degli operatori pastorali promosso dal centro Evangelii Gaudium e svoltosi agli inizi del mese di luglio



La sfida, oggi, è mettersi in gioco

Quando ho letto la proposta del corso on-line per operatori ed educatori pastorali organizzato dal Movimento Parrocchiale e Diocesano dei Focolari, il titolo: “Le sfide sono fatte per essere superate” (Evangelii Gaudium) mi ha subito attratta, il programma mi è sembrato interessante e vivace e la voglia di mettermi in gioco non mi mancava, in parrocchia infatti sono impegnata nell’ambito della catechesi battesimale per genitori e membro del consiglio pastorale. Devo dire anche, che tutto ciò che riguarda tematiche educative mi interessa molto ed è stata, insieme alle altre, la motivazione che mi ha spinto a decidere di partecipare.

Metodologie e contenuti

Dal 29 giugno al 4 luglio, ogni giorno da lunedì a sabato dalle 14 alle 18 con mezz’ora di intervallo, eccomi collegata con Zoom per l’ascolto delle lezioni tenute da diversi relatori, che si concludevano con un dialogo durante il quale potevamo chiedere chiarimenti o approfondimenti, esprimere riflessioni. Qualche citazione per dare l’idea dei temi affrontati: Il patto globale educativo, Relazioni intergenerazionali e accompagnamento, Gesù tra noi: l’unico Maestro.

Ho seguito le relazioni con vivo interesse, impegnandomi come ai tempi della scuola, a prendere appunti. Immaginavo di essere in una grande sala dove chi parlava era sul palcoscenico e i partecipanti seduti in sala uno accanto all’altro. Il saluto cordiale della coordinatrice: “buongiorno…buonasera…buonanotte…abbracciava calorosamente anche se virtualmente tutti, di lingua italiana, inglese, spagnola e portoghese annullando le distanze fisiche e planetarie.

Seguiva la presentazione di slide con indicazioni dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium che ho avuto modo di conoscere e approfondire alla luce della spiritualità dell’unità, grazie anche al compito che ci veniva dato da sviluppare nei workshop. Ricordo con vero piacere questi laboratori, per il clima di incontro e accoglienza che subito si instaurava nel gruppo in cui capitavo: era sempre una sorpresa vedere persone nuove internazionali! Accomunati dal desiderio di dare il proprio contributo e di arricchirci reciprocamente nello scambio di idee ed esperienze, mi sono sentita a mio agio e libera di esprimermi.


Un’esperienza che lascia il segno

Sento il dovere di ringraziare tutte le persone che con competenza, impegno e grande umanità hanno organizzato questo webinar, per la modalità interattiva e coinvolgente che ha dato spazio a tutti i partecipanti e la possibilità di interagire, per la grande disponibilità dei conduttori sempre pronti ad ascoltare e a rispondere ai nostri interventi. Sono grata per il lavoro scientifico e umano di preparazione che ha richiesto molto tempo agli organizzatori, per gli stimoli ricevuti, per lo slancio ritrovato nel portare avanti il servizio che mi compete in parrocchia, per aver sperimentato la prossimità con chi, distante mille miglia, condivide l’ideale di un mondo unito mettendosi ogni giorno alla scuola di Gesù Maestro.

Devo dire che al termine del corso ho avuto la sensazione di non essere stata davanti ad un computer ma di aver compiuto un viaggio reale, incontrando volti, sorrisi, sguardi, attenzioni… Mi sono sentita presa per mano da tutti e trascinata da una corrente di amore che ci univa pur essendo 1300 persone circa.


Il secchio e l’acqua: una storiella?

Non so se anche a voi è capitato di leggere un libro e di avere la sensazione di aver dimenticato quasi tutto, quando si tratta di comunicarlo ad altri. Purtroppo a me succede ma mi piace a questo proposito ricordare un racconto letto. Un alunno doveva portare dell’acqua con un secchio sporco e bucato al suo Maestro per placargli la sete, ma ogni volta che lo riempiva al fiume l’acqua si perdeva lungo il tragitto e il ragazzo arrivava da lui col secchio vuoto. Credeva di aver fallito. Ma il vecchio gli disse: “Tu sei come il secchio e l’acqua è come i libri. Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che i libri fanno scorrere in te, poiché comunque con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, le conoscenze, la verità che vi hai trovato puliranno la tua mente e il tuo spirito e ti renderanno una persona migliore e rinnovata.”

Penso che questo corso abbia prodotto in me il cambiamento di un libro.