Vivere la Parola anche in vacanza



Nel commento alla Parola di Vita di luglio, tra gli altri inviti rivolti da Chiara Lubich per attualizzarla, una frase ha colpito in modo particolare Pierangelo: “Vi sono tra voi coloro che soffrono? Comprendeteli…illuminateli con la Parola e con l’esempio". Ecco la sua esperienza.


Quello sfogo al telefono

Anche io ho potuto godere di qualche giorno di riposo, in vacanza con mia moglie… è sempre difficile, per i miei impegni che troviamo tempi solo per noi! E, si sa, è bene ogni tanto “tagliare” le consuetudini e lasciare libera la mente, insieme. In uno di quei giorni, ricevo una telefonata da un amico; stava camminando per - diceva - calmare la tensione che aveva in corpo e, nello stesso tempo, aveva bisogno di sfogarsi e di raccontare a me le difficoltà economiche e famigliari che stava vivendo. Si era infatti ricordato che tempo fa io gli avevo comunicato una mia esperienza simile a quella che stava vivendo lui e come si era risolta. Dopo mezz'ora di conversazione (o meglio, di sfogo da un lato e di ascolto dall’altro) l’ho salutato assicurandogli che la mattina dopo, nella Messa, lo avrei ricordato in modo particolare.


L'importanza della condivisione

Racconto di questa telefonata a mia moglie e della mia promessa, e contemporaneamente capisco che non è bene aspettare l’indomani per ricordarlo nella Messa; recitiamo subito il Rosario, chiedendo a Maria che lo aiutasse ad avere la luce per superare quella prova. Ho richiamato subito l’amico, per tranquillizzarlo e rasserenarlo. Mi ha ritelefonato lui, dopo quattro giorni, strafelice, per dirmi che quel grosso problema che aveva condiviso con me era stato risolto e mi ringraziava per averlo ascoltato fino in fondo e avere pregato per lui. Questo mi ha fatto capire quanto sia importante comunicarci le esperienze.