Semplici atti d’amore verso chi è più nel bisogno: basta "ascoltare quella voce"



Quando è iniziata questa terribile pandemia, mi sono accorta quasi subito che due erano i problemi che vivevano le persone che conoscevo: la mancanza di compagnia e la mancanza di…mascherine. Ho iniziato a fare telefonate quasi quotidiane a chi sapevo in casa solo, senza poter incontrare e parlare con qualcuno; ho capito che bastava un piccolo gesto, il dono di un minuto del mio tempo per fare felice chi soffriva e, nello stesso tempo, per fare felice anche me.

Servivano poi le mascherine, ma da sola dove avrei potuto arrivare? Non avevo materiale adeguato… che fare? Ho parlato con il sindaco del mio paese e lui si è reso subito disponibile a darmi una mano. Ho costituito un gruppo Whatsapp formato da 25 amiche del paese a cui avevo esposto il mio piano e che erano felici di mettersi al lavoro con me.

Nonostante gli impegni gravosi per fare fronte a tutte le esigenze e i decreti, il sindaco ha trovato il tempo di recuperare e portare nelle diverse abitazioni borse con elastici, stoffe in tnt, filo e buste per realizzare le mascherine: così, in un mese, abbiamo realizzato 2.700 mascherine, una per famiglia, confezionate e accompagnate da un biglietto augurale dell’amministrazione comunale.



Quella voce dentro che dice: "Ama per primo"

Sono uscita di casa di corsa: in casa c’è sempre qualcosa da fare ed esco all’ultimo minuto, calcolando appena il tempo per arrivare a prendere il pulmino che mi avrebbe portata in città. Sono in ritardo ma nella mia corsa intravvedo una signora anziana che deve attraversare la strada ma sta barcollando.

Non posso far finta di non vedere, anche perché nella mente subito ritorna il “passaparola” che avevo letto quella mattina: ama per primo. Mi fermo, mi avvicino alla signora e le chiedo se posso darle un braccio; mi sorride, allarga il suo braccio e insieme attraversiamo la strada, la saluto con un bel sorriso e riparto.

Alla fermata del pulmino c’è un ragazzo di colore in difficoltà; non è vestito bene e anziché la solita mascherina ha una camicia per coprire la bocca…dal cuore una voce mi ricorda le parole di Gesù a Pietro: Mi ami tu? e ancora il passaparola …Non posso dire di amare Gesù senza aiutare chi mi trovo vicino. Nella borsa ho un sacchetto con mascherine e guanti: ne tolgo una e la offro al ragazzo con un paio di guanti, poi lo saluto con un ciao e… arriva il pulmino.

Giulia