I programmi tv che piacciono a me non sono gli stessi che segue mio marito. Per cui da sempre abbiamo i casa due televisori. Il "mio" è piazzato in cucina, un bel Sony 24 pollici.
Siccome ormai anch'io ho raggiunto una ragguardevole età, seguo i programmi utilizzando delle cuffie per non perdere notizie, commenti o dialoghi; da qualche tempo però faccio più fatica a leggere i nomi che appaiono in sovrimpressione alle persone che parlano.
Così mio marito - visto che con quest’aria che tira si sta molto in casa e difficilmente si andrà in vacanza - ha deciso di prendere un televisore più grande, e poi insieme abbiamo pensato di regalare quello che non avremmo più utilizzato.
Ho scritto di questa cosa in un gruppo di whatsapp in cui sono inserita e subito hanno risposto due Raffaella.
A quella di Bergamo, impegnata nel Centro antiviolenza sulle donne, il televisore sarebbe servito per l’appartamento che stanno arredando e per una delle persone che seguono. Ho pensato subito che fosse la destinazione giusta, ma c’era il problema del trasporto dal mio paese alla città che non riuscivo ad organizzare.
L'altra Raffaella avrebbe donato il nostro televisore ad una signora povera che già aiutano finanziariamente, ed ha un vecchio apparecchio che riceve solo un canale; vive sola e per lei sarebbe una forma di “compagnia”.
Che fare? Ho raccontato all'una i bisogni dell'altra, e viceversa, ed è stato allora che da Bergamo mi è stato detto che forse il televisore sarebbe stato più importante per la persona povera e sola. Ma siccome la Provvidenza pensa a tutti i suoi figli, poco dopo aver la prima telefonata, Raffaella di Bergamo mi richiama per comunicarmi che proprio mente stavamo parlando, ad una collega è stato offerto per le necessità del Centro un televisore da 30 pollici!
So che questo è il Suo modo di camminare insieme a noi anche nelle pieghe più minute delle cose, ma a me le manifestazioni dell’Amore di Dio commuovono sempre.
Paola (Clusone - Bg)