Idea del mese di gennaio 2020

Avere una accoglienza straordinaria
Duecentosettantasei naufraghi raggiungono le coste di un’isola del Mediterraneo, dopo due settimane alla deriva. Sono inzuppati, esauriti, terrorizzati; hanno sperimentato l’impotenza di fronte alle forze della natura e hanno visto la morte in faccia. Fra di loro un prigioniero che viaggia verso Roma, per essere consegnato all’Imperatore per un processo. 

Questa cronaca non fa parte di un telegiornale di oggi –anche se ben avrebbe potuto esserlo – ma è il racconto di un’esperienza dell’apostolo Paolo, quando era condotto a Roma. Benché fosse prigioniero, seppe sostenere tutti gli altri compagni di sventura fino ad arrivare sulla spiaggia di Malta.

Lì, gli abitanti del posto andarono loro incontro e li accolsero attorno ad un grande fuoco affinché si ristorassero e poi pensarono si presero cura di loro. Alla fine dell’inverno, dopo quasi tre mesi, dettero loro il necessario in modo che potessero partire più sicuri.


Avere una accoglienza straordinaria

Tutti i naufraghi sperimentarono l’umanità calda e concreta di quella popolazione. Fu un’accoglienza senza fretta e per niente impersonale: seppero mettersi al servizio dell’ospite, senza pregiudizi culturali, religiosi o sociali. Per agire così è indispensabile l’impegno personale dell’intera comunità.

Così suggeriva Chiara Lubich quando diceva che amare significa accogliere l’altro così com’è. Dare ospitalità all’altro, con i suoi gusti, le sue idee, i suoi difetti, la sua diversità. Fare spazio dentro di noi, allontanando dal cuore ogni sfiducia, ogni giudizio o rifiuto, accettando l’altro, con il desiderio di accoglierlo con il cuore e stabilire con lui prima o poi l’amore reciproco.


Avere una accoglienza straordinaria

La capacità di accogliere l’altro fa parte del DNA di ogni persona. E’ una legge scritta nel cuore umano.

Con questa esperienza impareremo anche noi a credere che qualcosa di buono può succedere anche nelle peggiori circostanze, a riconoscere ed apprezzare il bene che abbiamo ricevuto tramite l’amore concreto di molti che incontriamo sul nostro cammino.