Si è conclusa domenica 27 ottobre la quarta edizione della mostra I Volti della Giustizia, una serie di iniziative, tra cui spicca la mostra di opere di artisti “legati” al mondo della giustizia, che quest’anno hanno avuto come fulcro centrale il ruolo dei genitori oggi, con uno sguardo speciale a chi vive questa realtà nel carcere.
l filo rosso che unisce queste manifestazioni - ha affermato Giorgio Zubani, fra i promotori del percorso - mi pare sia l'opportunità che abbiamo di guardare al proprio territorio attraverso varie forme di arte e occasione di incontro con le realtà che le opere di misericordia ci indicano.
Da quattro anni, insieme…
Il 2016 è stato proclamato da Papa Francesco anno della Misericordia.
Anche la Diocesi di Brescia, per dare solennità a questo anno giubilare, ha organizzato una serie di eventi spirituali, culturali, artistici e sociali per sensibilizzare tutta la città con un progetto dal titolo "Corpus hominis" quale invito a riflettere sulla opportunità che il Corpo di Cristo possa diventare il cuore della vita dei cristiani per trasformarla attraverso le opere di misericordia corporali e spirituali.
La comunità bresciana del Movimento dei Focolari ha partecipato a questa iniziativa con una mostra presso la Pieve di Urago Mella dal titolo "Dio Misericordia".
Accanto alle tele di Michel Pochet, che presentava anche una icona moderna del volto di Dio che "piange con noi" e ci irrora con le lacrime del suo amore, una trentina di pittori "Amici della Pieve" hanno esposto i loro quadri che mostravano, con la sensibilità particolare di ciascuno, la Misericordia di Dio.
per continuare a guardare con occhi nuovi quei Volti
Negli anni successivi questa esperienza è continuata con mostre di artisti del mondo della giustizia, che hanno esposto, nella Pieve di Urago, disegni, lavori manufatti, maschere, sculture e con tavole rotonde volte ad approfondire le tematiche legate alla realtà del carcere fino alla mostra di quest'anno che ha affrontato una incisiva riflessione con l'aiuto della direttrice dei due carceri bresciani ed il criminologo prof Carlo Alberto Romano l'impegnativa realtà dell'essere genitori fuori e dentro il carcere.
Per questo è stata scelta, come immagine del difficile percorso, l’illustrazione di De Chirico che rappresenta la complessità dell’essere genitori…“a maggior ragione oggi a Brescia - si legge nel pieghevole - nella complessità di una società che cambia e che affronta sfide anche alla luce dei nuovi cittadini con origini di continenti lontani e di credi e fedi diverse”.
Per presentare le opere esposte nella mostra che è stata inaugurata il 12 ottobre, alcuni carcerati hanno lavorato a lungo, guidati da esperti professionisti che hanno dedicato tempo e capacità per coinvolgerli, aiutandoli a sviluppare talenti forse a loro stessi sconosciuti e hanno contribuito a rimarginare la loro umanità ferita.
Al termine di questa quarta edizione, gli organizzatori hanno commentato: Ancora una volta abbiamo toccato con mano come sia vero l'arte e la bellezza riescano veramente a dare espressione all'inesprimibile.
“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” si legge nel famoso “discorso della montagna” riportato da Matteo.