Sempre più in alto, sempre più vicini: ultima settimana della Mariapoli europea

È iniziata la quarta settimana di questa originale esperienza che ha visto radunate nella Valle di Primero circa 2800 persone provenienti da 38 paesi e di 35 lingue diverse provenienti da tutta Europa e da altri continenti. La presenza dei giovani e dei ragazzi è stata significativa. Inoltre non sono mancate le presenze di persone di diverse confessioni cristiane – cattolici, ortodossi, evangelici, luterani, anglicani, riformati, battisti, ecc. – di varie fedi e di convinzioni non religiose. 
Anche dalle nostre città sono arrivate ancora altre persone, fra cui Ileana e Severino Zini di Alzano Lombardo (Bg) e che già ci hanno mandato un messaggio significativo: “Da subito ci siamo trovati coinvolti nella conoscenza di inglesi, spagnoli, tedeschi…tutto in modo naturale, spontaneo!”

Nel frattempo chi ha già fatto questa esperienza nei giorni scorsi conferma i valori che ne sono scaturiti.

Chers Maggie et Giorgio: una testimonianza
Inizia così una bellissima lettera che i nostri hanno ricevuto da “nuovi amici francesi” al rientro dalla Mariapoli europea … sono contenti di condividerla a testimonianza dell’ “aria speciale” che  si è respirata, nelle vallate dolomitiche.  Sono convinti infatti che questa Mariapoli possa “illustrare il modo forse più efficace per dar vita a un'Europa unita nella fraternità: far nascere amicizie fra persone di diversi Paesi.”
Per un’Europa unita nella fraternità
Tra l’altro, Madeleine e Henry scrivono:
“Abbiamo vissuto un momento magico, durante il quale ciascuno ha potuto penetrare poco a poco in questo mistero di unità… e mentre noi avanzavamo insieme verso il cuore del mistero, l’unità tra noi si rigenerava spontaneamente… Ci siamo scoperti più vicini, legati in profondità per il nostro anelito verso qualcosa che ci sovrasta…
Radicarci nel cuore di Dio e vivere una nuova identità: figli nel Figlio e dunque fratelli così vicini, in cammini di libertà e di unità che ci permettono il distacco e la fine della preoccupazione per noi stessi…
Grazie per avere tradotto (nella nostra lingua) la vostra testimonianza… possiamo dire che grazie al Movimento dei Focolari l’italiano comincia a diventarci familiare…”