Per tutti noi del Movimento dei Focolari questa data coincide, come Chiara Lubich stessa aveva ricordato, con l’inizio di “un periodo di grazie particolari”, dalle quali presero vita sentieri di Luce. Allora, in quell’estate trascorsa sulle stesse montagne dolomitiche in cui in questi giorni si vive la Mariapoli Europea, come diceva ancora Chiara, “parve di capire che l’Opera che stava nascendo non sarebbe stata nient’altro che una mistica presenza di Maria nella Chiesa”.
Il Patto di unità
Lasciamo ai lettori l’approfondimento di questa straordinaria e mistica esperienza del 16 luglio 1949 dalla quale scaturì un susseguirsi di «visioni e comprensioni» particolari, che si dispiegò dal luglio 1949 al settembre 1951 e che Chiara stessa partecipò da subito ai suoi compagni e compagne coinvolgendoli completamente in queste nuove luci.
Un patto che si rinnova
E’ l’impegno che vuole continuare in ciascuno di noi, appartenenti al Movimento dei Focolari, generati dal Carisma di Chiara, chiamati quindi ad attuare l’unità lì dove siamo e con chi siamo.
E non solo: “la spiritualità di Chiara Lubich non è riservata, non è dedicata a chi vive qualche condizione religiosa speciale, ma è per l’umanità ed è chiamata a sostenere la marcia verso l’unità di tutti gli uomini e le donne, le comunità e i gruppi, i popoli e le nazioni, in qualunque circostanza e condizione. A noi, oggi, Chiara chiede di continuare la sua opera”. (Alberto Lo Presti)
“Unità è la parola riassuntiva di tutta la nostra spiritualità. Unità con Dio, unità coi fratelli. Anzi: unità coi fratelli per raggiungere l’unità con Dio” . (Chiara, 9 novembre ’89)