Concerto per la terra: ecco come coniugare melodie e armonie, passione per la natura, per l’arte e per l’umanità
“Laudato si’, mi’ Signore cantava San Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”.
Con queste parole di Papa Francesco si è aperta la sesta edizione del Concerto domestico tenutosi nella serata di sabato 22 giugno a Villa Pasquali, piccola frazione di Sabbioneta, nel contesto di un ampio e armonioso giardino messo a disposizione dal saxofonista Mario Sarzi Puttini che ha ospitato l’evento. E la natura vestita di verde intenso, di profumi e colori, ha costituito uno scenario imprevedibile dall’inizio alla fine: sole al tramonto, nubi minacciose, pioggia leggera, poi più intensa e di nuovo sereno! Gli artisti e gli 80 partecipanti del casalasco non si sono lasciati scoraggiare e il programma musicale è proseguito in un clima “raccolto e meditativo” “familiare e armonioso”, come qualcuno ha commentato, tra ombrelli che si aprivano e chiudevano e corse sotto il porticato per trovare rifugio e avvicinarsi ai musicisti.
Ad aprire la scaletta musicale il maestro di pianoforte Enrico Pompili con il collega Paolo Tomada di Bolzano: la Fantasia di Schubert eseguita a quattro mani ha coinvolto il pubblico pienamente e, ancor prima che scattasse l’applauso finale, un fragoroso tuono ha preceduto tutti, facendo pensare che anche la natura volesse partecipare attivamente con i suoi suoni… e i suoi effetti speciali!
Concerto per la terra, pensando al futuro
“Concerto per la terra”: questo è il titolo della serata con cui la comunità dei Focolari del territorio ha voluto rimettere al centro dell’attenzione la cura della terra di cui ognuno è responsabile, anche per le future generazioni. “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? (…) Non basta più dire che dobbiamo preoccuparci per le future generazioni. Occorre rendersi conto che quello che c’è in gioco è la dignità di noi stessi. Siamo noi i primi interessati a trasmettere un pianeta abitabile per l’umanità che verrà dopo di noi”. (Laudato Si’ n. 160)
Queste parole erano di un’evidenza ancora più significativa quando si sono esibiti i giovani artisti in erba, come la giovane pianista Emma che ha allietato i presenti con Odissea veneziana, Stefano ha recitato la poesia di Ungaretti 'i Fiumi', il piccolo e vivace Matteo con ‘la Banda che sbanda’ dello Zecchino d’oro e Nicola, giovanissimo suonatore di Djembe che ha dato il ritmo, con maestria e serietà, a due brani rock eseguiti con il papà chitarrista, l’amico Giovanni Manfredi, chitarrista jazz e il cantante locale Enrico Sarzi Madidini.
Un picco di emozioni con la colonna sonora di Morricone ‘Nuovo Cinema Paradiso’ eseguita con appassionata bravura dal pianista Pompili, la violoncellista Alevtina Matveeva e il saxofonista Mario Sarzi. Commozione e incanto con l’Arabesque di Debussy, stupore per il brano inedito di Andrea dell’Asta che ha saputo produrre una magia di suoni con la sua chitarra, descrivendo con le note il ricordo d’infanzia di un salice piangente accarezzato dal vento.
In un’alternanza insolita di generi musicali, brani meditativi e arti figurative con l’esposizione di alcuni dipinti con squarci della natura di Ettore Goffi di Carpendolo e Francesco Gherlone, la serata è volata come un soffio leggero. “Vorrei ringraziare tutti per la bellissima serata: veramente ARMONIA nella diversità!”. ”Ottima musica e tante relazioni: bello!” ”Il bello si è unito al buono creando un clima di famiglia ricco di gioia.”
Dall’eco-sostenibilità alla solidarietà
Non poteva di certo mancare il saporito e variopinto buffet ricco di prodotti a chilometro zero, con bevande servite in bottiglie e bicchieri di vetro riciclabili, piatti lavabili e altre piccole attenzioni da poter vivere nella quotidianità. Il gruppo Cooking for unity, come sempre, si è sbizzarrito con ricette antiche e nuove, locali o di altri paesi, come le gustose frittelle indiane pakora preparate da Poonam dell’India.
Per sottolineare l’importanza di cambiare stile di vita sono stati offerti ad ogni partecipante due doni: il dado della terra https://theearthcube.org/it/ e piccole piante da poter tenere in casa o semi per il proprio giardino.
I fondi raccolti durante la serata sono stati devoluti per il progetto sanitario in Congo, a Khinshasa e per sostenere il cantiere ecologico estivo dei Ragazzi per l’Unità “Pianeta _a_ terra” che si terrà a Clusone (BG) con la collaborazione delle Guardie forestali del posto.
L’invito ad una vita più sobria
Si è concluso con la lettura di questo passo dell’enciclica di papa Francesco che ben descrive uno stile di vita sobrio e felice che auguriamo a tutti di poter adottare e gustare insieme a tanti altri!
La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Infatti quelli che gustano di più e vivono meglio ogni momento sono coloro che smettono di beccare qua e là, cercando sempre quello che non hanno, e sperimentano ciò che significa apprezzare ogni persona e ad ogni cosa, imparano a familiarizzare con le realtà più semplici e ne sanno godere. In questo modo riescono a ridurre i bisogni insoddisfatti e diminuiscono la stanchezza e l’ansia. Si può aver bisogno di poco e vivere molto, soprattutto quando si è capaci di dare spazio ad altri piaceri e si trova soddisfazione negli incontri fraterni, nel servizio, nel mettere a frutto i propri carismi, nella musica e nell’arte, nel contatto con la natura, nella preghiera. La felicità richiede di saper limitare alcune necessità che ci stordiscono, restando così disponibili per le molteplici possibilità che offre la vita. (Laudato Si’ n. 223)
Sara Manfredi e Francesca Gherlone