Respiri aria? Allora ti riguarda. Il “climate strike”, una sfida per tutti

Abbiamo chiesto a Luca, 20 anni, studente di giurisprudenza, impegnato con i giovani del Movimento dei Focolari, di raccontarci "lo sciopero per il clima" al quale ha partecipato.









A Brescia eravamo in 15mila per il #fridayforfuture, la marcia che ieri, in tante parti del mondo, ha portato in piazza noi e il nostro desiderio di futuro. Una mobilitazione straordinaria per chiedere impegni e comportamenti nuovi per l’ambiente e il clima.

Una manifestazione piena di colori e bandiere: eravamo tutti uniti per chiedere a chi ha responsabilità di governo che intervenga, prima che sia troppo tardi, per ridurre le fonti di inquinamento.

Non esiste un piano B” si leggeva su uno dei tanti cartelli alzati nel corteo. E poi ancora: “Respiri aria? Allora ti riguarda”; “Ognuno può migliorare il mondo”; “Il clima sta cambiando, perché tu no?”; “I pianeti buoni sono difficili da trovare”.

Il cambiamento climatico è un tema spesso sottovalutato: non ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale agire subito, sia facendoci sentire (come è avvenuto ieri), sia impegnandoci nel nostro piccolo per rendere il pianeta un posto migliore.

Non so se queste manifestazioni continueranno e se in futuro avranno lo stesso successo, come non so quanto noi tutti siamo realmente coscienti della complessità del tema. Ma ora la sfida è duplice: per noi si tratta da un lato di approfondire la questione e mettere in atto comportamenti coerenti; per i Capi di Stato di Governo di dare risposta al grido dall’allarme che ieri si è alzato da tanti angoli della Terra.

“Se avrò dei bambini – ha detto Greta Thunberg, la sedicenne svedese che andando ogni venerdì davanti al Parlamento per sollecitare politiche a favore dell’ambiente è stata la scintilla della protesta giovanile di ieri – probabilmente un giorno mi faranno domande su voi adulti. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire”.

Luca Baiguera