Le connessioni del bene. Tiziana e Giorgio al convegno di Umanità Nuova per gli appassionati del sociale

Nessuno solo” è il titolo del convegno promosso da Umanità Nuova, espressione dell’impegno nel sociale del Movimento dei Focolari, tenuto lo scorso fine settimana a Roma. Un appuntamento aperto a tutti coloro che si sentono e sono appassionati dell’ambito sociale, che sono coinvolti o vogliono lasciarsi coinvolgere in attività di servizio al proprio territorio rifacendosi all’insegnamento di Chiara Lubich, disposti a “morire per la propria gente” ed essere così sempre più efficaci ed incisivi al servizio del bene comune.

Tiziana e Giorgio Valenti, di Palazzolo sull’Oglio (Bs), entrambi insegnanti da poco in pensione, hanno partecipato al convegno. 


Siamo stati attirati da un titolo che ci sembrava il programma delle nostre giornate in questo periodo della vita: impegno nel progetto "fuori classe": doposcuola per i ragazzi della scuola media in oratorio; sostegno ad alcuni parenti anziani; aiuto ad alcune persone con disagio psichico a noi vicine; visite periodiche ad una ragazza con minimo stato di coscienza. Così abbiamo deciso di partecipare.

Nonostante la ricchezza e completezza di alcune esperienze e progetti in campo sociale che sono stati presentati, ci siamo comunque sentiti a nostro agio da subito anche perché nell'introduzione è stato detto: “Siamo qui perché amiamo i nostri territori nel tempo in cui la relazione è minacciata”.

Ci ha particolarmente colpito sentire che “il sociale è un enorme magma frutto di complessità con aspetti negativi e positivi”. Nell'emergenza sociale in cui viviamo è stata riconosciuta la necessità di costruire relazioni anche di piccole dimensioni perché hanno la possibilità silenziosa ed invisibile di "costruire le connessioni del bene".

Conoscere molte esperienze in vari campi ci ha arricchito, edificato ed anche dato maggior coraggio nel portare avanti le piccole azioni che abbiamo già intrapreso. E sentiamo l'importanza, dove possibile, di coinvolgere altre persone in queste esperienze.

Tiziana e Giorgio Valenti