Cristiani e musulmani da Brescia a Firenze per crescere nella fraternità: "Ci impegniamo affinché ciò sia possibile"

È stata davvero un’esperienza forte di formazione al dialogo della vita”. Il commento è di uno dei partecipanti al viaggio che ieri ha portato a Firenze una cinquantina di bresciani delle associazioni promotrici del “Patto per un Islam italiano” alla scoperta della grande eredità di un uomo di pace, di tolleranza e di integrazione quale fu Giorgio La Pira.

A guidare la delegazione bresciana c’erano Giorgio Zubani, incaricato del Movimento dei Focolari per il dialogo interreligioso, e Omar Ajam, portavoce del Centro islamico di Brescia; del gruppo facevano parte anche il consigliere comunale di Palazzo Loggia, Anna Braghini, e tanti cristiani e musulmani, molti dei quali giovani, impegnati in un cammino di conoscenza reciproca.


Il gruppo è stato accolto a Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, da Massimo Fratini, assessore all’associazionismo e ai rapporti con le confessioni religiose, che parlando dell’importanza di percorsi di conoscenza tra le diverse fedi ha aggiunto: “Se si fa politica nel nome di Dio, senza vergogna, tutte le porte si aprono”. 


Particolarmente significativa la visita al Centro internazionale La Pira (dove c’è stato l’incontro con l’Iman di Firenze, Izzeddin Elzir) che da più di 40 anni accoglie studenti da tutto il mondo senza distinzioni e che ha l’obbiettivo di contribuire con le sue iniziative ad un mondo unito nella pace. 

"Come comunità islamica di Brescia – ha scritto a fine giornata Younes – siamo più che felici di aver portato il nostro contributo, e siamo intenzionati a favorire iniziative che dimostrano come sia possibile una convivenza non solo pacifica, ma anche proficua. L'auspicio è che il legame nato in questo 'viaggio della fratellanza', quasi tangibile nei sorrisi, nei volti e nei modi di fare, sia nutrito in futuro con il pane della crescita e della reciproca collaborazione: ci impegniamo affinché ciò sia possibile”.