La vera giustizia è cercare di dare nuova vita. L'esperienza di un gruppo di amici di differenti convinzioni

“Idea del mese” di gennaio – il commento ad una frase del Vangelo proposta in maniera tale da valorizzare la ricerca di dialogo e di comprensione tra persone di diverse convinzioni religiose e non religiose – riflette sul tema della giustizia e racconta un’esperienza nata a Palermo.

"Da anni alcuni amici del dialogo di differenti convinzioni, si dedicano ai detenuti della città di Palermo, in Italia.

L’iniziativa è sorta grazie a Salvatore: "Mi sono accorto delle necessità spirituali di questi nostri fratelli. Molti tra loro non avevano familiari che potessero aiutarli. Ho pensato che potevamo amare concretamente e ne ho parlato ad amici e colleghi...". Ecco il testo integrale.



Idea del mese – gennaio 2019
Cercare la giustizia, solo la giustizia

Uno dei modi per attuare concretamente l’amore consiste nel seguire decisamente la giustizia. L’esperienza quotidiana ci mette di fronte a molte situazioni di ingiustizia, persino gravi, che danneggiano particolarmente i più deboli, coloro che sopravvivono ai margini della nostra società. Quanti Caino esercitano la violenza contro un fratello o una sorella!

Non si attua la giustizia distruggendo Caino

Sradicare le disuguaglianze e gli abusi è un’esigenza fondamentale della giustizia, a cominciare dal nostro cuore e dagli ambienti della nostra vita sociale. Eppure, non si attua la giustizia distruggendo Caino, invece dobbiamo preoccuparci di proteggerlo affinché riprenda la strada giusta. La vera giustizia è cercare di dare nuova vita. Si apre così per noi la strada per mettere in pratica e diffondere la misericordia e il perdono, fondamento della giustizia sociale.
Accogliendo questa proposta, possiamo impegnarci nello scorgere strade di riconciliazione a cominciare dai più vicini, mettendoci poi al servizio di tutti, e così risanare le ferite dell’ingiustizia.

L'amore vuole arrivare tramite noi

É ciò che sperimentano da anni alcuni amici del dialogo di differenti convinzioni, che si dedicano ai detenuti della città di Palermo, in Italia. L’iniziativa è sorta grazie a Salvatore: "Mi sono accorto delle necessità spirituali di questi nostri fratelli. Molti tra loro non avevano familiari che potessero aiutarli. Ho pensato che potevamo amare concretamente e ne ho parlato ad amici e colleghi...". Aggiunge Christine: "Poter aiutare questi fratelli nel bisogno ci fa essere contenti, perché rende concreto l’amore che vuole arrivare tramite noi…". E Nunzia: "Ci è sembrata un’occasione sia per aiutare i fratelli nel bisogno, sia per contribuire a fare una proposta di fraternità”.

Se viene meno l'elemento unificante

É un’attuazione di ciò che Chiara Lubich espresse una volta nel 1998, nella città di Augusta, in Germania: "Se guardiamo la nostra storia non possiamo non sentire il dolore nel constatare come essa é stata spesso una successione di incomprensioni, di conflitti, di lotte. Colpa senz’altro di circostanze storiche, culturali, politiche, geografiche, sociali; ma anche del venir meno fra tutti del tipico elemento unificante: l’amore".