Incontrarsi per dire grazie. Il ricordo di uomini e donne che ci hanno aiutato ad essere quel che siamo

Nello scorso fine settimana la chiesa del PIME di Sotto il Monte si è riempita di tanti della Comunità locale del Movimento dei Focolari.

A riunirli è stato l'appuntamento annuale in ricordo di Mons. Gino Malvestio (nella foto qui accanto con Papa Giovanni Paolo II) e di altri amici, religiosi e non, scomparsi da qualche anno. La messa è stata celebrata da Padre Luigi Bonalumi, da poco tornato nella sua comunità di Sotto il Monte dopo aver vissuto un anno a Loppiano all’università di Sophia. 

Insomma, un piccolo (solo nei numeri, s'intende!) incontro d'Opera "per dire grazie - ha sintetizzato uno dei presenti - a chi ci ha aiutato ad essere quel che siamo". Abbiamo chiesto qualche notizia in più a Pinuccio Spini che è tra coloro che di anno in anno organizzano l'incontro.



LA BELLEZZA DELLA CORDATA

Mons. Gino Malvestio sacerdote missionario del PIME, originario della provincia di Treviso, dopo essere stato in Amazzonia dal 1965 al 1972 diventa rettore del seminario minore del PIME Giovanni XXIII di Sotto il Monte (BG) fino al 1982. Successivamente ritorna in Brasile nel seminario diocesano di Manaus come direttore spirituale, poi diviene vicario generale della diocesi di Parintins e infine nel 1994 è ordinato vescovo di Parintins. Nel 1997, dopo solo tre anni, a 59 anni a causa di una gravissima malattia muore a Treviso.

A Sotto il Monte, a motivo del suo appassionato slancio missionario, fu promotore di un’esperienza davvero affascinate coinvolgendo moltissimi giovani e suscitando in essi le più diverse vocazioni. Quanto essa abbia inciso luminosamente sulla vita di moltissimi di noi lo testimonia anche il fatto che a ventun anni di distanza anche quest’anno, come ogni anno, ci si ritrova in occasione del suo anniversario per celebrare una messa quale ringraziamento per lo stupendo dono che Gino Malvestio è stata per tutti noi. Da allora, proprio perché è stata veramente una forte esperienza di comunione, vengono ricordati anche coloro che fra noi di volta in volta hanno raggiunto la Casa del Padre: Fratel Gino, P. Claudio, P. Graziano, P. Francesco, P. Costanzo, Elvira, Lorenzo…

Facendo riferimento alla metafora della scalata verso la Meta, così un giorno scrisse ai giovani: “Voi avete scoperto oggi la bellezza della cordata per realizzare la scalata. Per me invece è da anni che questo sangue scorre nelle mie vene e che alimenta ogni battito del mio cuore”.

Pinuccio Spini