I 75 anni di don Tino Bergmaschi, prete per i giovani, la famiglia e la vita spirituale

"Ma cosa c'è stasera in Oratorio?" chiede incuriosito don Tino Bergamaschi alla persona che gli ha dato un passaggio in automobile fino a casa dopo la celebrazione della messa al cimitero della sua parrocchia, Montirone, a due passi da Brescia. E' una festa, ed è per lui, per il suo 75esimo compleanno, ma lui non lo sa!

Chi l'ha organizzata è riuscito a tenere il segreto fino all'ultimo e quando don Tino scende dalla macchina e tutti si mettono ad applaudire, per lui è davvero una sorpresa. Ci sono tanti suoi parrocchiani ma anche amici arrivati dalle comunità in cui dall'ordinazione ad oggi ha svolto il suo servizio sacerdotale.


Don Tino vive l'esperienza del Focolare sacerdotale. Ne fanno parte 13 sacerdoti delle nostre province. Ne è responsabile don Nelson Fulghieri, parroco di Villimpenta, nel mantovano. Ci sono poi cinque sacerdoti bresciani: don Tino Bergamaschi, don Giorgio Bresciani che vive in casa di riposo a Gavardo, don Lionello Cadei di Salò, don Giuseppe Gallina di Esine e don Piero Prandelli di Brescia.
Due i sacerdoti cremonesi: don Franco Morandi che dirige una casa di riposo a Cremona, e don Bernardino Orlandelli di Vescovato.
Anche da Bergamo in cinque vivono il Focolare sacerdotale; don Giuseppe Castellani, don Angelo Bettoni, don Sergio Siraga, don Elio Artifoni e don Gianni Cortinovis. Raccontare della festa per don Tino è anche un modo per ricordarli, con gratitudine, per la loro testimonianza.


Al festeggiato di grazie ne sono stati detti tanti, Uno di questi è stato raccolto e trascritto da Giulia Milesi, attivamente impegnata nella Parrocchia di Montirone. Lo ha argomentato un compagno di strada di don Tino, don Piero Prandelli.




Giovani, famiglia, vita spirituale
i temi di speciale cura di un prete speciale


Parlare di don Tino Bergamaschi, non è certamente un’operazione difficile, data la reciproca conoscenza che è viva fin dai tempi del seminario; ma è per me specialissima e significativamente fruttuosa perché amabilmente mi costringe a riprendere avvenimenti miei e suoi, che sono stati spiritualmente fecondi e psicologicamente gioiossisimi. Restringerò il tutto su tre qualità di Don tino che sono sempre state presenti nella sua vita anche se si sono manifestate in tempi diversi, secondo i vari incarichi ricevuti dal Vescovo.

L’amore ai giovani

Don Tino è stato curato a Lograto e a Manerbio, evidenziando un forte entusiasmo per la vita giovanile. Conosceva tutti i giovani e ognuno profondamente, anche quelli della scuola; li seguiva, si faceva carico dei loro problemi in modo appassionato ed ottimista. Per loro ha organizzato attività tradizionali e altre innovative. Si ispirava, per quanto stava in lui e gli era possibile, a San Giovanni Bosco.

La cura delle famiglie

Provenendo da una famiglia solida, unita e di forti radici cristiane, nella sua esperienza di Parroco (a Castelletto di Leno, Lumezzane Sant’Appollonio, Montirone), si è dedicato alla cura pastorale delle famiglie, concentrando la sua attenzione specialmente sulle giovani coppie e sui problemi concreti.

La vita spirituale

Predisposto per natura e grazie alla vita interiore (non dimentichiamo che è entrato in seminario con vocazione adulta, con una scelta voluta e interiormente pagata), ha incontrato l’esperienza della spiritualità dell’unità del Movimento dei Focolari.

Ad essa e specialmente al suo dato fondamentale - la presenza di Gesù in mezzo a coloro che si ritrovano nel suo nome – ha dedicato tutta la sua vita, facendone il cuore di ogni relazione, la prospettiva di ogni azione e la condizione di ogni incontro da parte sua con le più diverse persone.

Ringraziamo oggi Dio, nel giorno del suo 75 compleanno, di averci donato un sacerdote, un cristiano, un amico come Don Tino e gli auguriamo di continuare questa sua esperienza feconda in mezzo a noi.

Don Piero Prandelli