Grazie don Elio! Prezzate (Bg) saluta il suo parroco, testimone della concretezza dell'amore evangelico

La comunità di Prezzate, in provincia di Bergamo, si stringe oggi attorno al suo parroco, don Elio Artifoni, che lascia la parrocchia per il raggiungimento dei limiti d’età.

Sacerdote focolarino che ha fatto dell’umiltà e della disponibilità lo stile del suo servizio, don Elio riceverà oggi un numero speciale del bollettino parrocchiale, preparato a sua insaputa, in cui in tanti esprimono gratitudine per gli anni trascorsi insieme.

Per molto tempo don Elio ha messo gratuitamente a disposizione un suo appartamento che ha fatto da riferimento per quanti vivono l’esperienza del Movimento dei Focolari, ospitando focolarini di passaggio da Bergamo, facendosi casa per l’emergenza di qualche profugo o rifugiato in attesa di trovare una sistemazione definitiva.

Cosa farà adesso don Elio? Sicuramente continuerà a rendersi prossimo ad ogni necessità, ma nello specifico ha dato la sua disponibilità ad aiutare le comunità parrocchiali della Valle del Nese.

Abbiamo chiesto ad un componente della sua Comunità locale di ripercorrere per noi la presenza di don Elio nel territorio.




Don Elio nel Vicariato
e nel Movimento dei Focolari


Conosco don Elio dal 1971. Aveva incontrato don Giuseppe Ferrari (sacerdote ora in Paradiso) e notando la sua gioia di essere prete, volle conoscere lo spirito che lo animava.

Fu così che don Giuseppe lo invitò a partecipare ad un incontro del Movimento dei Focolari, riconosciuto dalla Chiesa come “Opera di Maria”. Lì ci siamo incontrai per la prima volta.

Mi raccontava di essere stato folgorato dall’Ideale della fondatrice, Chiara Lubich, quella pagina del testamento di Gesù che chiede al Padre: “Che tutti siano uno”. E aveva capito che per vivere così, bisognava essere come Maria, nel silenzio “vivere l’altro”.

Da quella prima esperienza, questo è diventato man mano lo stile di vita di don Elio

Approdato come Parroco alle Ghiaie di Bonate Sopra, avendo in cuore quel “vivere l’altro” anche concretamente, diede vita alla Caritas Vicariale, coinvolgendo persone delle 23 parrocchie del Vicariato; trovandoci tutti i mesi con i volontari, questo vivere l’altro, è diventato lo stimolo e il metodo per collaborare insieme su tutto il nostro territorio, senza guardare al colore della pelle, la religione o la provenienza delle persone bisognose.

In questi anni ci sono stati episodi molto significativi (anche L’Eco di Bergamo ne ha scritto in un articolo) che hanno portato anche alla soluzione di un grosso problema per un ragazzino malato: grazie all'interessamento di don Elio e del gruppo Caritas, dopo un delicato intervento, ora può fare una vita normale.

Per don Elio “vivere l’altro” non è limitato alla propria Parrocchia; per questo ha accettato di far parte del gruppo della Cappellania del Policlinico San Pietro; vi ha dedicato con fedeltà mezza giornata ogni settimana, per ben nove anni; andava per portare conforto ai ricoverati nei vari reparti e non poche volte è stato chiamato anche di notte per amministrare l’Unzione degli ammalati a chi la richiedeva.

Per questo, in cuore ora resta una sola parola: grazie. Grazie per la testimonianza che ci ha dato di amore silenzioso ma fattivo!

Pierangelo Pezzotta