Gioco d'azzardo, dal 2019 stop alla pubblicità e alle sponsorizzazioni.

Con 155 favorevoli, 125 contrari e un solo astenuto, ieri il Senato - dopo che il 2 agosto l'aveva fatto la Camera dei Deputati - ha approvato  il cosiddetto "Decreto dignità". La legge si occupa soprattutto di problematiche relative ai contratti di lavoro ma anche di gioco d'azzardo. Mentre le decisioni lavoristiche hanno registrato e continuano a registrare forti critiche, l'intervento contro l'azzardo è stato positivamente salutato da più parti.

Nelle nostre province quella contro il gioco d'azzardo è una battaglia che vede direttamente impegnate molte persone delle Comunità locali del Movimento dei Focolari che insieme ad altre realtà hanno dato vita all'Associazione "Game over". Ed è a loro che abbiamo chiesto di illustrare i contenuti del provvedimento.



PASSI AVANTI CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

Non sarà più possibile ogni forma di pubblicità, diretta e indiretta, relativa a "giochi" e scommesse, su qualsiasi mezzo o piattaforma: stampa periodica, quotidiani, televisioni, radio, le affissioni e internet. Il divieto riguarda anche le manifestazioni sportive, culturali e artistiche.

Lo stabilisce il Decreto approvato ieri in via definitiva dal Senato.

I contratti di pubblicità in corso potranno rimanere validi fino al 14 luglio 2019, dopo di che decadono. Dal 1 gennaio 2019, il divieto si estenderà anche alle sponsorizzazioni: squadre di calcio, televisioni, etc. avranno 6 mesi di tempo per pianificare una strategia di uscita da questa forma di sovvenzione.


Le lobby, l’azzardo e il gioco illegale

Le lobby dell’azzardo hanno avversato il provvedimento, sostenendo che, non dando più alcuna informazione al consumatore, si incrementerà il ricorso al gioco illegale. Un argomento bizzarro: si sa come la pubblicità del gioco e delle scommesse sportive abbia invaso le trasmissioni TV in ogni programma, le dirette sportive e anche le nostre caselle email con promesse di bonus. E come questi messaggi inducano a comportamenti a rischio dipendenza e creino vere forme di vita trasformando, a piccole dosi, i consumi e i desideri che, goccia dopo goccia, diventano bisogni. Una pubblicità che quindi ‘informa’ ma nella direzione sbagliata.

Azzardo e società sportive

Anche le società sportive (non tutte) si dicono preoccupate dal venir meno del gettito di queste sponsorizzazioni. Ma è pensabile che lo sport, che dovrebbe veicolare messaggi positivi, non possa essere liberato dall’industria dell’azzardo? E una questione di coerenza e di dignità, appunto.

Bloccare la pubblicità è un buon inizio

Il blocco della pubblicità non fa scomparire l’azzardo, ma certamente mette maggiormente al riparo le persone dal rischio di cadere nella trappola. Per questo motivo le associazioni impegnate sul campo plaudono al provvedimento.

E’ un provvedimento atteso da tempo, che le associazioni chiedevano da anni e che dopo diversi tentativi e proposte di legge, mai andate un porto, ora diventa realtà, riportando al centro dell’agire politico la persona. Ed è ciò che conta.


Dal 2020 accesso alle slot solo con la tessera sanitaria

Il Decreto, come chiedeva l’opposizione, introduce anche un’altro importante obbligo: dal 1° Gennaio 2020 gli apparecchi elettronici dovranno essere dotati di lettore magnetico per la tessera sanitaria in modo da impedire l’accesso ai minori. Dopo tale scadenza le macchinette non a norma dovranno essere rimosse.

Si spera che in seguito tale applicazione possa anche consentire di tracciare le giocate e l’utilizzo eccessivo. Si poteva fare di più? Forse, ma ciò che c’è ci pare già qualcosa di veramente importante.

Agostino Gandelli
Associazione "Game over"