Dal “cantiere” di Merano: le attività sono importanti, i rapporti ancora di più

“Ma si farà anche l’anno prossimo?”. E' la domanda ricorrente che gli animatori si sentono rivolgere fin dal primo giorno del "cantiere" promosso dal Movimento dei Focolari a Merano per ragazze e ragazzi dai 12 ai 16 anni. Iniziato il 31 luglio andrà avanti fino al 5 agosto. Quella dei partecipanti è una domanda estremamente indicativa di come questa sei giorni nella città altoatesina sia un’esperienza davvero coinvolgente.

Provengono da diverse città del Nord-Est italiane; in 18 sono arrivati da Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona; adolescenti di diverse culture (tre sono musulmani; alcuni senza alcuna convinzione religiosa) che imparano ad accogliersi e ad amarsi nelle ricchezze delle loro diversità.

Obiettivi grandi

Giorni intensi e ricchi di proposte attraverso le quali ragazze e ragazzi sono chiamati a costruire ponti di unità innanzitutto tra di loro, conoscendosi, imparando a condividere spazi e pensieri, e poi con la popolazione locale; a colorare con azioni concrete di fraternità i luoghi più grigi della città, fino a contribuire a trasformare la città in “casa di tutti”.

Un programma audace ma intelligentemente pensato per un mondo (quello di questi ragazzi) che ha bisogno e chiede proposte altrettanto emotivamente forti e concrete nell’attualizzazione.

Una giornata tipo

La sveglia suona presto, perché alle 7,30 la colazione è già pronta; a seguire la “pillola” della giornata, un breve pensiero su cui riflettere insieme per impostare il proprio “modo di agire”. Nutrimento quindi per il corpo, per la mente e per lo spirito.

E poi, via per i vari cantieri: mercatini, banco alimentare, pulizia e giardinaggio nell’oratorio locale e interventi alla casa di riposo, laboratori artistici e giochi nelle strade.

Verso sera sempre la possibilità di partecipare alla santa Messa, poi la cena e ancora opportunità di approfondimenti con esperti sui temi dell’ecologia, dei problemi sociali nel mondo.





Impressioni e commenti

Ecco una serie di brevi impressioni e commenti raccolti da Maria Rosa e Filippo (i due adulti che accompagnano il gruppo delle nostre province).

- Siamo immersi tra montagne bellissime e tanti adulti accoglienti.

- L’importante del Cantiere non sono le attività in sé, ma l’opportunità che ci offrono per costruire rapporti di amicizia e di collaborazione tra noi.

- Abbiamo però anche imparato tante cose nuove, come servire da commessa in un negozio di abbigliamento usato o fare lavori manuali con oggetti riciclati che poi vendiamo per il progetto Famezero.
- E poi le pulizie nel bosco e nella chiesa, la raccolta del cibo nei supermercati collaborando con la Caritas. E ancora l’’animazione della Messa all’ospedale, il giardinaggio...

- Ogni cantiere è diverso; ci divertiamo e impariamo a fare cose nuove o a migliorare in cose che già sapevamo fare, come tagliare una siepe o usare il trapano.

- Ogni sera ci riuniamo e una persona nuova ci spiega il suo lavoro: l’astrofisico, l’espero di internet, l’impegno contro la fame nel mondo…

- Anche se tra noi in pochi ci conoscevamo, è stato facile fare amicizia con tutti.