Maria Rosa: la santità della porta accanto

Così papa Francesco avrebbe definito la vita di Maria Rosa Baresi che ci ha lasciati pochi giorni fa all’età di 65 anni, dopo aver vissuto l’ultimo tratto del suo santo viaggio con tale abbandono nell’amore di Dio da trasformare la sofferenza e l’impotenza della malattia in forte esperienza di ascetica e di mistica.
Una vita spesa negli uffici comune di Chiari (Bs) a servizio dei fratelli più in difficoltà, per i quali nulla risparmiava di sé pur di aiutarli a trovare soluzioni ai problemi, anche delicati, che raccoglieva. Un amore, il suo che andava sempre “oltre”, sia a livello famigliare, che sociale, che parrocchiale; un amore coinvolgente e sempre vissuto nella “comunione” con chi condivideva con lei la scelta dell’Ideale dell’unità nel Movimento dei Focolari.
Negli ultimi tre anni il riaffacciarsi improvviso di un male che pareva debellato da tempo.
Solo attraverso i suoi stessi pensieri, scritti due mesi prima della sua partenza per il Cielo, possiamo leggere il meraviglioso disegno della sua vita.

In una lettera, una vita
La grazia di stare nell’attimo presente mi aiuta ogni giorno a fare bene tutto quello che i medici mi consigliano. Non so se la guarigione ci sarà … vedo che il mio fisico cede, ma io non cedo perché cerco di fare la volontà di Dio e di amare chi ho vicino, in ogni momento. 
La mia giornata adesso si svolge tra casa e ospedale. A volte mi domando il senso di questa mia inattività e ho capito che posso offrire questo nulla a Dio e Lui mi dà la forza di vivere in pienezza ogni cosa. Certo, a volte vado un po’ in crisi perché so perfettamente quello che ho, ma so anche che la vita e la morte sono in mano Sua. Ed è a questo Suo amore che mi riabbandono. Dio mi sta affinando l’anima sempre di più e mi sta dando una grazia nuova per vivere ogni cosa …. sono serena e in certi momenti non mi manca neanche il buon umore. 
Penso spesso a quella frase del Vangelo che diversi anni fa Chiara Lubich mi aveva invitato a vivere in modo particolare: “Chi ama suo fratello, dimora nella Luce e non v’è in lui occasione di inciampo” (Gv. 2,10). 
Ho cercato e cerco tuttora di mettere in pratica questa Parola, nella vita concreta di tutti i giorni, con i colleghi di ufficio, con gli amici, con i famigliari. A volte ci riesco, altre no. Ma so che anche quando sbaglio posso ricominciare subito ad amare. 
Sto facendo un’esperienza forte quando a casa, non potendo andare a Messa, mi viene portato Gesù Eucarestia. Sono momenti sacri in cui sperimento che c’è davvero Gesù lì, in mezzo a noi. Quando lo ricevo nel mio cuore, dopo averlo pregato, non provo più alcun dolore e mi metto a piangere dalla gioia. E’ un momento che vorrei non finisse mai, che mi dà la forza di andare avanti e di fare con gioia la volontà di Dio che mi aspetta, ripetendo sempre a Gesù: per Te
La forza di vivere mi viene anche dal grande amore di cui mi sento circondata. So che in molti pregano per la mia guarigione e tutti in mille modi mi dimostrano il loro affetto. 
Per tutti loro non posso permettermi di andare giù di morale, pur nella sofferenza, pur nei momenti di buio. E quando non riesco a pregare perché il dolore è forte… dico un nuovo SI’ a questo Suo disegno e vado avanti, offrendo la mia croce per tutti quelli che conosco. 
Certo, la morte mi fa un po’ paura … ma so che Dio è Amore e saprà misurare le mie capacità e so anche che Maria in quel momento mi sarà vicina.
La mia vita si può sintetizzare con questa frase di una canzone che conosco: “Sono grazie per tutto e per sempre”. 


Maria Rosa, tre giorni prima della sua “partenza” con Sara e Angelo (sulla destra), responsabili del Movimento dei Focolari a Brescia ed Emi, focolarina sposata.
Così Sara e Angelo hanno scritto a tutti del Movimento il 1 giugno:
Carissimi, per mesi abbiamo avuto il “dono” di accompagnare una volontaria gravemente ammalata: MariaRosa di Castelcovati (Bs). Da martedì era all’hospice di Orzinuovi e stanotte è arrivata in cielo. Affidiamola insieme a Maria che lei sentiva molto vicina, come un manto che la avvolgeva, così ci diceva. E’ stata un esempio di fortezza e di fede incrollabile in Dio Amore e di offerta per L’Opera di Maria. 
Ecco una foto della sua stanza quando siamo passati da lei; salutandoci ci diceva. “Sono pronta, non ho paura. Sono in Paradiso… Siamo un bel focolare!”