Il commovente "obrigado" dal Brasile di Adriana Valle

“Obrigado” è la parola portoghese per dire “grazie”: nella pagina Facebook di Adriana Valle (a sinistra nella foto) focolarina bergamasca da 38 anni impegnata in Brasile nella Mariapoli "Ginetta", c’è un video con dei bambini che lo scandiscono in coro. A chi è rivolto?

Ai tantissimi amici che Adriana ha incontrato nei mesi scorsi durante il periodo di riposo trascorso in Italia. Adriana è tornata in Brasile carica di emozioni e di tanti gesti concreti di solidarietà. 

Un grazie di cuore alla corsa Val del Riso e ai gruppi missionari di Oneta e Gorno: – scrive in post di pochi giorni fa – grazie amici della vostra generosità e donazione per gli altri e quest’anno per il Brasile. Ora avanti, io qui nella mia carissima terra brasiliana e voi li”.

Le magliette che i bambini del video tengono tra le mani sono come quelle vendute a Romano di Lombardia durante uno dei periodici incontri della Comunità Locale a cui Adriana era stata invitata a raccontare la sua storia.
Inserito nel ciclo di appuntamenti “Reciproci intrecci”, l’appuntamento è stato un viaggio che ha preso le mosse dalla vocazione al Focolare di Adriana per arrivare fino in America del Sud. Queli che seguonoi sono appunti della serata che sintetizzano la testimonianza della focolarina originaria di Zambla Alta, in Val Brembana, e da tanti, tanti anni, cittadina del mondo.



LA SFIDA E' FORMARE LE COSCIENZE 

Sono partita per il Brasile nel 1979, dopo due anni di formazione a Loppiano. Il mio desiderio era quello di fare un’esperienza di Focolare fuori dall’Italia, ma pareva dovessi rimanere a Roma. Però, quando ci si abbandona alla Volontà di Dio, Lui non manca di realizzare i nostri desideri più belli. E così la mia destinazione è stata il Brasile. Quando lo feci sapere a casa – eravamo in otto: mamma, papà e sei figli, cinque maschi ed io – il papà disse che lui non era proprio d’accordo. Ma quando uno dei miei fratelli morì improvvisamente, a 20 anni, proprio in quel momento il papà mi chiese di tenere fede alla mia vocazione.

All’inizio, dopo un naturale spaesamento di fronte alla nuova realtà, mi misi in gioco nel fare pane e torte insegnando la cosa a tante ragazze. Per sei anni andammo in giro a venderli per le strade, nonostante i pericoli che questo comportava.

Poi riuscimmo ad aprire un piccolo laboratorio che abbiamo chiamato “La spiga dorata”: oggi è una realtà che dà lavoro a più di 20 persone, e da sicurezza alle loro famiglie.

Le nostre opere sociali si svolgono in due punti di San Paolo: nel Jardì Margarida, dove accogliamo per laboratori e dopo scuola 120/160 bambini e nel Barrio do Carmo con 100/110 bimbi. Quest’ultimo è un quartiere con problemi di spaccio, abusi e prostituzione infantile, dove le famiglie lasciano i figli abbandonati a loro stessi.

La miseria è soprattutto mancanza di valori morali, di famiglie disgregate e senza principi. Per questo puntiamo sull’educazione e la formazione delle future generazioni.

Vent’anni fa la Mariapoli Ginetta pensava a costruire case. Oggi, in un Paese che conta 80mila morti l’anno nella guerra del narcotraffico, serve formare le coscienze.

Adriana Valle