In cammino per dare speranza. Il ruolo della donna nella Bibbia e nel Corano

La donna nelle tradizioni cristiana e islamica, questo il titolo del quinto incontro Cammini di Fraternità che si è svolto al Centro Mariapoli Luce di Frontignano (Bs) organizzato dal Movimento dei Focolari con la collaborazione dei Centri culturali Islamici di Brescia e Provincia. Il direttore dell' Ufficio per il dialogo interreligioso, don Roberto Ferranti, ha portato il saluto della Diocesi.

L’incontro, a cui hanno partecipato numerosi cristiani e musulmani provenienti da diverse zone della Lombardia, ha visto gli interventi di due relatrici di rilievo, Marialaura Mino, docente di Sacra Scrittura presso l'Istituto di Scienze Religiose dell'Università Cattolica di Brescia, e la Souheir Katkhouda, presidente dell'associazione donne musulmane d'Italia.

Insieme a loro i presenti hanno potuto ripercorrere alcuni momenti salienti della storia delle due religioni attraverso la Bibbia e il Corano per confrontare il ruolo della donna, a partire dalle origini fino alla storia più recente. Entrambe le relatrici hanno concluso delineando la figura di Maria.

Chiara Lubich nel breve video di grande intensità, presentato a corredo, l'ha mostrata nella sua grandezza: è la madre di Dio, la Theotókos, la perfetta cristiana, la Parola totalmente vissuta, il Cielo azzurro che contiene il Sole.

Per i musulmani Maryam, "la donna di verità" citata 34 volte nel Corano è colei che con concepimento verginale ha dato alla luce il profeta Gesù, esempio e modello per i credenti musulmani, è una figura che ci unisce. Le relatrici hanno messo in luce come le donne siano da sempre chiamate alla corresponsabilità con l’uomo nelle scelte di fede. Dio non fa mai preferenze di genere. Anzi, talvolta è proprio attraverso le donne che ha trovato canali fertili alla diffusione del suo messaggio. Tali esempi fioriscono sia nel Cristianesimo sia nell’Islam come le donne protagoniste attive della passione e resurrezione di Cristo e le numerose donne del Corano che hanno accolto il messaggio del profeta Maometto molto prima di fratelli, mariti e figli.

Questo viaggio negli aspetti della parte femminile delle due religioni ha delineato quale dovrebbe essere la vera figura della donna cristiana e islamica nel mondo di oggi, una persona libera, chiamata ad una scelta personale di adesione al messaggio di Dio e resistere così, con energia rinnovata, ai cortocircuiti della sopraffazione e della violenza di genere. L’incontro si è concluso con un vivo scambio di esperienze tra i presenti e la testimonianza di due partecipanti al recente congresso tenutosi a Castel Gandolfo lo scorso 19-22 aprile, dal titolo “Insieme per dare speranza. Cristiani e Musulmani in cammino nel carisma dell’unità”.

E' stata una singolare occasione di conoscenza reciproca, di apertura del cuore, soffusa da inusuali sentimenti di pace e di fraternità, una festa di colori dentro e fuori, una opportunità per raccogliere l'invito incessante di Papa Francesco, a "costruire una cultura condivisa dell’incontro e una civiltà globale dell’alleanza".

Silvana Platto