Verso il Genfest. Andrea: "Voglio far mio tutto ciò che arriverà"

Andrea Gandelli ha 26 anni ed è un Educatore socio-sanitario. Affetti e voglia di misurarsi in autonomia lo hanno portato da due anni e mezzo a Genova, ma ha solide radici nel suo paese, a San Paolo, in provincia di Brescia, a pochi chilometri dal Centro Mariapoli di Frontignano. Conosce e vive l’esperienza del Movimento dei Focolari da… sempre. Suona il pianoforte, ma anche il sax e la chitarra; gli piace viaggiare, giocare alla playstation e stare con gli amici.

Fa parte dei sei (forse sette) giovani della zonetta di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona che a luglio andranno a Manila per il Genfest 2018. Nella foto è con la savonese Elena Zorra (a proposito di “affetti”!) che nelle Filippine arriverà però con la parte ligure del Movimento dei Focolari.

Anche ad Andrea – lo abbiamo fatto prima di lui con Lorenzo Zanchi, Giovanni Xausa e Mattia Brusinelliabbiamo chiesto di rispondere alle domande con cui cerchiamo di far emergere personalità, attese e sogni dei giovani che si preparano al Genfest mondiale.



Andrea, perché hai deciso di partecipare al Genfest?
Nel 2012 sono andato a Budapest ed è stata un'esperienza che mi ha colpito e trasformato.
Partito senza prospettive, sono tornato totalmente cambiato e con una grande voglia di fare che poi è sfociata nelle diverse attività svolte a Brescia con i giovani. Il Genfest è un esperienza che non posso assolutamente dimenticare e l'emozione che ho vissuto è incredibile.
Il fatto che quello di quest'anno sia il primo fuori dall'Europa e che sia in un ambiente culturale molto diverso dal mio, mi spinge a voler mettermi ulteriormente in gioco nel conoscere e comprendere queste differenze che potranno essere senz'altro costruttive per la mia vita. Non vedo l'ora di partire per questa fantastica esperienza!

Cosa ti aspetti da questa esperienza?
La mia aspettativa è immensa. Spero tanto di rivivere quelle emozioni che un Genfest, anche se in modo diverso, sa sempre donare. Quella di quest'anno è un'occasione vera e propria per sperimentare cosa voglia dire andare verso l'altro e amarlo. La possibilità di mettersi a confronto con giovani provenienti da tutto il mondo e il compiere azioni di volontariato sarà un'opportunità per la mia crescita personale.

Tra i momenti speciali che vi attendono a Manila, c'è qualcuno di questi che non vedi l'ora di vivere?
Come Lorenzo anche io aspetterò con agitazione il giorno dei workshop, ma sono ancora più emozionato all'idea di poter vivere la settimana precedente al Genfest durante la quale avremo la possibilità di fare del volontariato sull'isola di Dumaguete. Da moltissimo tempo desidero fare un'esperienza all'estero come questa e l'idea di poterla realizzare a breve fa crescere in me l'adrenalina. 

Tre cose che porterai con te e tre cose che lascerai a casa.
Sicuramente porterò con me la curiosità di conoscere una parte del nostro mondo. Saremo costantemente a contatto con altre persone, quindi, l'amore per il prossimo non potrà mancare nel mio bagaglio e in fine prenderò uno zaino con il quale porterò solo l'essenziale e non il superfluo.
Lascerò a casa le mie preoccupazioni e la mia paura di non sentirmi adeguato per le varie situazioni che vivrò. In fine non porterò le mie aspettative (anche se sembra un controsenso visto la domanda precedente) perchè è giusto vivere l'avventura a cui sto andando incontro con la massima apertura mentale e serenità nell'accogliere e far mio tutto ciò che arriverà.


intervista a cura di Anna Zanchi