A Romano di Lombardia, un bozzetto di umanità nuova "in dialogo"

Coloriamo la città, il progetto di cittadinanza e di partecipazione a Romano di Lombardia (Bg), non è fatto solo dei più svariati laboratori - fiabe, teatro, cucina, musica - ma anche di incontri tra persone appartenenti a fedi e culture diverse, per conoscersi e dialogare. Un cammino iniziato da qualche anno, nato da quei rapporti che costruisci nella quotidianità: un saluto per strada, un sorriso, uno scambio di pensieri alla scuola dei propri figli.


UNA REALTÀ MULTICULTURALE E MULTIETNICA
Nella cittadina bergamasca molti abitanti ormai provengono da paesi extraeuropei e l’esigenza di una conoscenza più profonda della loro cultura, di tessere rapporti di dialogo, di apprezzare e valorizzare le loro tradizioni si è concretizzata, all'interno del programma di Coloriamo la città, in un appuntamento mensile fisso a cui partecipano mediamente una ventina di persone.

A PROPOSITO DI EMOZIONI
Il tema che li accomuna è lo stesso sviluppato in tutti i laboratori: quest’anno sono state approfondite le emozioni. Paura, rabbia, tristezza, serenità, felicità …su queste tracce, fiabe tolte dalla tradizione araba e orientale si sono intrecciate con riflessioni di uomini di cultura e di fede cristiana occidentali, dando vita a scambi di pensiero e di conoscenze molto arricchenti sia dal punto di vista psico-emotivo che del pensiero.

IN COLLEGAMENTO CON CASTEL GANDOLFO
"Felicità - racconta Lorella Stellato, animatrice di questo laboratorio interculturale - è stata l’emozione dell’ultimo appuntamento che coincideva con l’incontro dal titolo “Insieme per dare speranza" promosso dal Movimento dei Focolari a Castelgandolfo dal 19 al 22 aprile, con la partecipazione di circa 600 persone di 23 nazioni, di fede cristiana e musulmana. 

Era un’opportunità troppo forte per noi poter seguire il collegamento streaming in diretta, felici nel condividere virtualmente ma idealmente questo momento, così abbiamo seguito una parte degli interventi, apprezzando insieme i passi già in atto verso la convivenza pacifica. In particolare è stato apprezzato come cristiani e musulmani possono condividere valori e operare insieme per il bene comune, che si tratti di famiglia, ambiente, etica, mass media, arte e cultura, impegno sociale.

FELICITÀ E' VIVERE IN  PACE CON GLI ALTRI
La felicità? Eccola nei diversi interventi espressi al termine dell’incontro:
Ammin: far vivere questo dialogo col Movimento dei Focolari, fare così!
Thierno: Coloriamo la Città sta facendo una cosa grandissima. Se c’è dialogo e sincerità, non c’è paura di perdere la propria identità. La pace, da cercare insieme. I nostri figli devono vivere in esperienze come questa. Dobbiamo parlarne con i mass media uscire sui giornali. Il messaggio di Chiara Lubich parla di pace.
Don Angelo (parroco di Romano di Lombardia): occorre uscire allo scoperto, basta con il timore di perdere le proprie radici, non è mettere in gioco la propria fede. Mi metto in gioco io nel rapporto con l’altro, non la mia religione.
Rachida ha spiegato il concetto di felicità nella cultura araba, la condizione di chi vive in pace con gli altri.

UN BOZZETTO DI UMANITÀ 
"Ci sembra - conclude Lorella - che abbia preso forma in quell'incontro un bozzetto di umanità in dialogo. Ora, insieme alle Associazioni stiamo preparando la Festa dei Popoli che si terrà il 13 maggio, per testimoniare ancora una volta la bellezza e la felicità nei rapporti tra fratelli”.