700 ragazzi e ragazze da ogni parte d'Italia (29 dalle nostre province) a Castelgandolfo per un congresso dalle domande impegnative
Sono in 700 e arrivano da ogni parte d’Italia. Sono i ragazzi e le ragazze che vivono l’esperienza del Movimento dei Focolari e che si sono dati appuntamento a Castelgandolfo, sui colli romani, per il loro “congresso” nazionale. In 29 sono arrivati da Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona. Ognuno portandosi dietro entusiasmo e aspettative: “Ho tanta voglia di incontrare nuove persone!” (Francesco); “Sarà un’occasione per confrontare le nostre idee ed esperienze con quelle di altri” (Carlo); “Spero che ci arrivino nuovi spunti di riflessione per crescere più liberi” (Giulia); “Vorrei tornare a casa con qualcosa in più dentro il cuore” (Dorothea).
Non è stato per tutti facile decidere di essere parte di questo appuntamento: impegni scolastici imprevisti; il nonno gravemente ammalato; difficoltà economiche. Ma ogni ostacolo è stato superato con l’aiuto reciproco, la preghiera, e la comunione dei beni.
Scrivono gli assistenti che accompagnano i ragazzi delle nostre province:
In un attimo ci si tuffa volentieri in questa atmosfera di festa vivace ed effervescente! Eloquente il titolo del congresso: “1943-2018: Tempi diversi, ma l’ideale resta sempre lo stesso?”. I giovanissimi presentatori ce lo spiegano subito: “Questo titolo è stato scelto perché oggi tutti noi abbiamo un po’ di difficoltà a portare il nostro stile di vita e ci piacerebbe trovare la chiave per riuscire a viverlo e a testimoniarlo nel migliore dei modi. Oggi vogliamo rifarci al titolo in quanto vorremmo ripercorrere la vita gen3 dal suo inizio, per dare un nuovo slancio alla vita gen tra noi ed i nostri amici di tutta l’Italia. Ma quando siamo nati? Quali sono le caratteristiche di noi gen3? Oggi ci siamo perché Chiara ha detto per la prima volta il suo Sì a Dio”.
In un attimo ci si tuffa volentieri in questa atmosfera di festa vivace ed effervescente! Eloquente il titolo del congresso: “1943-2018: Tempi diversi, ma l’ideale resta sempre lo stesso?”. I giovanissimi presentatori ce lo spiegano subito: “Questo titolo è stato scelto perché oggi tutti noi abbiamo un po’ di difficoltà a portare il nostro stile di vita e ci piacerebbe trovare la chiave per riuscire a viverlo e a testimoniarlo nel migliore dei modi. Oggi vogliamo rifarci al titolo in quanto vorremmo ripercorrere la vita gen3 dal suo inizio, per dare un nuovo slancio alla vita gen tra noi ed i nostri amici di tutta l’Italia. Ma quando siamo nati? Quali sono le caratteristiche di noi gen3? Oggi ci siamo perché Chiara ha detto per la prima volta il suo Sì a Dio”.
Conoscere le radici della nostra storia per attualizzare la vita del Vangelo, attraverso il nostro sì di ogni giorno.
L’ESPERIENZA DI CLAUDIA E CECILIA
A seguire esperienze dei gen di ieri e di oggi: Bari, Treviso, Roma e…. Bergamo! Claudia Nembrini e Cecilia Zinni, con uno stile sincero e diretto, hanno condiviso con tutti la loro storia, la scelta di vivere le parole di Gesù anche quando è difficile a scuola e in altri contesti, la forza che ciascuno di noi attinge dall’unità con gli altri amici che vivono lo stesso ideale di un mondo unito.
Claudia: “Essere Gen è abbastanza difficile. C’è però qualcosa che mi dà la forza di andare avanti, di non mollare nonostante le fatica. Questa cosa è la speranza, che io vedo forte e vivida nell’ideale: la speranza di un mondo migliore in cui l’amore prevalga su tutto. Anch’io voglio fare al meglio la mia piccola parte per costruire l’unità”
Cecilia: “….Ma se non siamo noi i primi a darci una mano l’un l’altro ricordandoci che non basta dire di essere gen, ma che bisogna agire e vivere con questo spirito…chi può farlo? Cerco di vivere questo Ideale ogni giorno e la forza più grade è sapere che non sono sola a farlo!”.
NON VEDO L’ORA CHE GLI AMICI FACCIANO DOMANDE STRANE
Gabriele della Puglia ci racconta che a volte riceve dagli amici domande provocatorie, soprattutto quando cerca di essere coerente alla scelta fatta di amare tutti con azioni concrete: “Perché lo fai? Ma dove hai la testa?”. Sua reazione: “Io non vedo l’ora che la gente mi faccia questo tipo di domande per spiegare le mie convinzioni”.
MENTE, CUORE, MANI
Già da questo primo giorno siamo interpellati a mettere in azione tutto di noi: ci stiamo provando!
Con la mente: il collegamento Ch seguito insieme, emozionante e necessario per allargare gli orizzonti; Monique, gen3 bresciana di origine del Cameroun, ha condiviso con noi la sua preoccupazione per il suo paese e il suo desiderio di pace.
Con il cuore nell’accoglienza e calore nello scambio di saluti tra tutti i ragazzi che dopo mesi si sono ritrovati, tra abbracci e grida di gioia, da regioni diverse.
Con le mani: l’inizio della nostra giornata è stato originale. Ci aspettava un "risveglio muscolare" fuori dal comune, infatti dopo la colazione una squadra attivissima si è data da fare nella sparecchiatura e alla lavastoviglie in cucina.
L’ESPERIENZA DI CLAUDIA E CECILIA
A seguire esperienze dei gen di ieri e di oggi: Bari, Treviso, Roma e…. Bergamo! Claudia Nembrini e Cecilia Zinni, con uno stile sincero e diretto, hanno condiviso con tutti la loro storia, la scelta di vivere le parole di Gesù anche quando è difficile a scuola e in altri contesti, la forza che ciascuno di noi attinge dall’unità con gli altri amici che vivono lo stesso ideale di un mondo unito.
Claudia: “Essere Gen è abbastanza difficile. C’è però qualcosa che mi dà la forza di andare avanti, di non mollare nonostante le fatica. Questa cosa è la speranza, che io vedo forte e vivida nell’ideale: la speranza di un mondo migliore in cui l’amore prevalga su tutto. Anch’io voglio fare al meglio la mia piccola parte per costruire l’unità”
Cecilia: “….Ma se non siamo noi i primi a darci una mano l’un l’altro ricordandoci che non basta dire di essere gen, ma che bisogna agire e vivere con questo spirito…chi può farlo? Cerco di vivere questo Ideale ogni giorno e la forza più grade è sapere che non sono sola a farlo!”.
NON VEDO L’ORA CHE GLI AMICI FACCIANO DOMANDE STRANE
Gabriele della Puglia ci racconta che a volte riceve dagli amici domande provocatorie, soprattutto quando cerca di essere coerente alla scelta fatta di amare tutti con azioni concrete: “Perché lo fai? Ma dove hai la testa?”. Sua reazione: “Io non vedo l’ora che la gente mi faccia questo tipo di domande per spiegare le mie convinzioni”.
MENTE, CUORE, MANI
Già da questo primo giorno siamo interpellati a mettere in azione tutto di noi: ci stiamo provando!
Con la mente: il collegamento Ch seguito insieme, emozionante e necessario per allargare gli orizzonti; Monique, gen3 bresciana di origine del Cameroun, ha condiviso con noi la sua preoccupazione per il suo paese e il suo desiderio di pace.
Con il cuore nell’accoglienza e calore nello scambio di saluti tra tutti i ragazzi che dopo mesi si sono ritrovati, tra abbracci e grida di gioia, da regioni diverse.
Con le mani: l’inizio della nostra giornata è stato originale. Ci aspettava un "risveglio muscolare" fuori dal comune, infatti dopo la colazione una squadra attivissima si è data da fare nella sparecchiatura e alla lavastoviglie in cucina.