Ogni prossimo: l'arte d'amare non fa distinzioni. Giovanna e l'incontro con Gesù nell'altro

Vedere Gesù nell’altro*. E’ uno dei punti dell’arte d’amare in cui Chiara Lubich ha condensato passaggi e conquiste spiritali per chiunque voglia fare del Vangelo la bussola della sua vita. Ed è il richiamo che ha cambiato lo sguardo di Giovanna, impegnata nel Movimento dei Focolari di Brescia, in due situazioni che si è trovata a vivere nel suo quotidiano. 





IL SENZATETTO E LA COLAZIONE

Questa mattina mentre andavo in ufficio mi sono imbattuta in un senzatetto; teneva in mano un grosso sacchetto dal quale fuorusciva una coperta sdrucita, probabilmente il suo unico riparo dal freddo pungente della notte.
Mi ha ricordato immediatamente un altro povero che spesso vedevo dormire sui cartoni sotto un portico del centro e che da qualche tempo, in questo inverno, fanno "sloggiare" prima che la città si desti con le sue frenetiche attività.
L’ho guardato, mi ha guardata: nei suoi occhi ho letto una tristezza abissale! “Di certo – ho pensato – una colazione calda gli farà piacere”. Così, scorgendo in quel volto quello di Gesù povero e infreddolito, la mia paura di essere scippata mentre aprivo la borsa ha lasciato il posto ad un gesto immediato e “caldo” di fraternità. 


LA SIGNORA CHE ABITA NELLE CASE POPOLARI

E’ quasi ora di pranzo e qualcuno suona il campanello di casa. Al citofono riconosco la voce di una signora che abita nelle case popolari vicino alla mia via. 

Ha bisogno di soldi per comperare delle medicine
e ha pensato di chiedere a me un aiuto. Resto sorpresa per la richiesta: a me che sì, conosco la sua situazione difficile di separata con un figlio disabile ma con la quale non ho mai avuto modo di fermarmi se non per un saluto. 

Decido comunque di non seguire le mie logiche, il mio giudizio, le mie perplessità: anche questa volta è più forte in me l’immagine di Gesù bisognoso in lei. Le dò quanto mi chiede, convinta che è dare a fondo perduto. 

Alcuni giorni dopo nella cassetta della posta trovo una busta di quella signora, con la cifra esatta che le avevo dato e un pensiero di ringraziamento.







* Riferendosi ai primissimi tempi del nascente Movimento dei Focolari, Chiara raccontava: “Fra tutte le Parole del Vangelo che andavamo scoprendo, quelle riguardanti specificamente l’amore evangelico verso ogni prossimo [ci venivano in evidenza. Leggevamo] nel Vangelo che Gesù aveva detto: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli (e s’intende tutti), l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Allora il nostro vecchio modo di concepire il prossimo e di amarlo è crollato. Se Cristo era in qualche modo in tutti, non si potevano fare discriminazioni, non si potevano avere preferenze. Sono saltati all'aria i concetti umani che classificano gli uomini: connazionale o straniero, vecchio o giovane, bello o brutto, antipatico o simpatico, ricco o povero, Cristo era dietro ciascuno, Cristo era in ciascuno.