Luis cercava casa e lavoro. Ha trovato la fraternità di una vera famiglia

Dobbiamo ringraziare Dio per questa bella esperienza e tante persone del Movimento dei Focolari che ci ha fatto sentire parte di una vera famiglia, quella che Chiara ci ha lasciato in eredità”. Luis María Paredes Bolla lo scrive chiudendo il racconto [leggi il testo integrale dal link che chiude la notizia] della sua avventura in Italia, prima a Genova, poi a Bergamo e infine a Brescia dove è riuscito a trovare un lavoro, una casa e a riunire la sua famiglia.

Originario di Asunción, capitale del Paraguay, 55 anni, giornalista di ABC Color – una storica testata che il regime autoritario costrinse alla chiusura nel 1984 e che riprese le pubblicazioni nel 1989 dopo la caduta della dittatura – Luis ha lasciato il suo Paese nel 2015. Diverse le motivazioni: la crisi economica, l’insicurezza del lavoro, la violenza del narcotraffico che approfittando dell’insufficiente controllo del territorio da parte dello Stato, ha fatto del Paraguay uno snodo del traffico di droga per il Sud America e l’Europa. Luis arriva in Italia lavorando a Genova in un centro di accoglienza per gli immigrati; la moglie Susana e i figli Enrique di 22 anni, Patricia di 20, Federico di 17 e Nicolas di 14, arrivano in Spagna l’anno successivo.

Terminata l’esperienza lavorativa genovese, Luis raggiunge la famiglia sperando di trovare un'occupazione in Spagna e regolarizzare la loro posizione. Così non è. Torna in Italia con la prospettiva di un lavoro a Bergamo; porta con sé i due figli più piccoli affidandoli al fratello che vive in Valle d'Aosta.

Ma il lavoro non si concretizza; accetta allora la proposta di trasferirsi a Brescia dove però l’impiego è di poche ore, con il problema di trovare una casa e la preoccupazione di non guadagnare abbastanza per pagare l’affitto.

Luis, che in Paraguay ha conosciuto e vissuto l’Ideale di Chiara Lubich, si mette in contatto con il Focolare di Brescia. La risposta del Movimento è immediata: Luis viene ospitato per due mesi da un componente della Comunità Locale di Montichiari, e quando trova un appartamento a Brescia per riunire la famiglia c’è qualcuno dell’Opera che si fa garante per lui con il locatore, altri che mettono a disposizione tutto ciò che non hanno e che serve in una casa.

"Abbiamo sperimentato il grande amore di Dio - scrive ancora Luis - e la concretezza della sua Provvidenza che ha preso il nome il volti di tanti della comunità dell’Opera che si è stretta intorno a noi, facendoci sentire una vera famiglia, quella che Chiara Lubich ci ha lasciato come eredità".


Nella fotografia, da sinistra: Nicolas, Luis, Patricia, Federico e Susana; manca solo Enrique che è a Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento dei Focolari vicino a Firenze, per un periodo di formazione.