Giusi Signorini, una vita che ricomincia all'altro capo del mondo

Giusi Signorini
La prima metà dei suoi 53 anni Giusi Signorini l’ha vissuta a Montichiari, che dopo il capoluogo e Desenzano è la terza città della provincia di Brescia; l’altra metà tra Loppiano, Varese, la Svizzera e Roma, Castel Gandolfo per essere precisi. Ma il 3 febbraio prossimo, il compleanno Giusi lo festeggerà nel Focolare di Tagaytay, nelle Filippine, dove ha casa dallo scorso settembre.

PERSONAGGIO INESISTENTE
Raccontare di lei non è semplice. “Giusi è un personaggio inesistente - ci confida Angiola, che con Giusi ha condiviso gli anni di formazione tra i giovani del Movimento dei Focolari – nel senso che la sua è sempre stata una presenza straordinariamente attiva e operosa, mai però appariscente”.

UNO DEI VOLTI DEL CENTRO INTERNAZIONALE DI CASTEL GANDOLFO
Eppure il suo volto è nella memoria di tanti. Per moltissimi anni ha sorriso e accolto le migliaia di persone che da ogni parte del mondo arrivavano per i convegni del Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Castel Gandolfo: probabilmente non ne conoscono il nome, ma ne ricordano l’espressione serena dietro al bancone della reception, sempre in un atteggiamento cordiale di ascolto e di servizio.

CONCRETEZZA BRESCIANA
Con lo stesso spirito si è messa a disposizione della nuova realtà del sud-est asiatico in cui il Movimento le ha chiesto di lavorare. E visto che le Filippine ospiteranno nel 2018 il Genfest, Giusi ha subito fatto ricorso alla concretezza della sua terra d’origine chiedendo aiuto per l’acquisto di una macchina che miscela e distribuisce bibite, da affidare ai giovani che stanno cercando di raccogliere fondi per aiutare chi è in difficoltà economiche a partecipare all’appuntamento. Tina e Remigio Zatti, responsabili della Comunità locale del Movimento dei Focolari che ricomprende Isorella, Remedello, Ghedi, Calvisano e altri paesi della parte più a est della Bassa Bresciana, hanno prontamente risposto, coinvolgendo anche altre comunità dell’Opera, facendo arrivare a Giusi il necessario per l’acquisto della macchina.

UNA BELLA PERSONA. MA ANCORA E' RIDUTTIVO
Chiara Lubich aveva scelto per lei un nome nuovo, “Ione”, la parte finale della parola “campione”, perché Giusi è formidabile costruttore di unità. Si potrebbe dire semplicemente di lei, per usare un’espressione che racchiude tanti significati, che è una gran bella persona.

Ma non è un'espressione che dice tutto di lei. E per questo FLest le ha chiesto di raccontarsi. Ne è nato un testo - che si può leggere e scaricare dal link sottostante - che è condivisione profonda della sua vita. Una testimonianza di grande intensità e ispirazione.