“Vorrei che, alla fine di questa serata, tornassimo a casa tutti rasi al suolo di noi stessi, dei nostri sbagli, ma
contenti e con la voglia matta di educare”.
Cosi Ezio Aceti ha esordito ieri sera a Fiorano al Serio (Bg) dinnanzi ad un folto pubblico di quasi 200 persone: giovani genitori e alcuni educatori, desiderosi di continuare ad essere accompagnati nella meravigliosa avventura dell’educazione.
Bambine e bambini, femmine e maschi: un’avventura meravigliosa il titolo della serata.
L’argomento questa volta era attualissimo e delicatissimo perché investiva il processo di formazione dell’ intera persona umana, fino a quando, nella ricerca della propria identità affettivo-sessuale, possa ritrovarsi contenta di sé, come femmina e come maschio.
Per questo, sottolineava con vigore Aceti, è necessario che i padri siano padri con i figli, che le madri siano madri con le figlie, che la coppia sappia distinguersi dai figli, in un rapporto d’amore chiaro e soprattutto basato sul rispetto di un naturale processo evolutivo. Ecco allora la necessità di aiutarci (perché l’educazione è un processo non unidirezionale, ma sempre reciproco) a conoscere se stessi intimamente, sia fisicamente che psicologicamente, a riconoscere e leggere le emozioni, a saperle decodificare e quindi gestire, a crescere e far crescere nell'autostima, fino a quando il figlio o la figlia sarà capace di prendere in mano se stesso.
Viviamo in un’epoca nuova, caratterizzata da contrapposizioni di valori (e a volte errori) del passato e nuovi orientamenti di estrema libertà (vedi teorie sul gender) che lasciano nel dubbio chi è chiamato a svolgere il ruolo di educatore e di accompagnatore delle nuove generazioni. Fragilità e vulnerabilità delle famiglie, solitudine di chi vive la separazione dal coniuge, influenze dei mass-media e libero uso di internet non favoriscono certo sicurezze nella formazione armoniosa dei bambini.
Attraverso un dialogo molto aperto e sincero Aceti ha saputo dare valore anche alle problematiche più sofferte: “Dovemmo aiutarci a leggere tutto come dono d’amore, a saper trasformare in positivo anche gli errori” . Efficace la similitudine usata: siamo come una barca sospinta qua e là dal vento, ma di cui noi stessi possiamo essere i timonieri che la governano attraverso la nostra coscienza.
E’ sempre capace di sorprendere e di sconvolgere questo nostro psicologo, ma è altrettanto capace di far rinascere in chi l’ascolta la voglia matta di educare.
Al termine dell’incontro la maggioranza dei presenti ha voluto subito acquistare gli ultimi testi di Ezio Aceti, scritti in collaborazione con Stefania Cagliari, Ad amare ci si educa. Viaggio nell'affettività e nella sessualità, preziosi sussidi per i genitori e per i bambini dai 4 agli 11 anni,
Cosi Ezio Aceti ha esordito ieri sera a Fiorano al Serio (Bg) dinnanzi ad un folto pubblico di quasi 200 persone: giovani genitori e alcuni educatori, desiderosi di continuare ad essere accompagnati nella meravigliosa avventura dell’educazione.
Bambine e bambini, femmine e maschi: un’avventura meravigliosa il titolo della serata.
L’argomento questa volta era attualissimo e delicatissimo perché investiva il processo di formazione dell’ intera persona umana, fino a quando, nella ricerca della propria identità affettivo-sessuale, possa ritrovarsi contenta di sé, come femmina e come maschio.
Per questo, sottolineava con vigore Aceti, è necessario che i padri siano padri con i figli, che le madri siano madri con le figlie, che la coppia sappia distinguersi dai figli, in un rapporto d’amore chiaro e soprattutto basato sul rispetto di un naturale processo evolutivo. Ecco allora la necessità di aiutarci (perché l’educazione è un processo non unidirezionale, ma sempre reciproco) a conoscere se stessi intimamente, sia fisicamente che psicologicamente, a riconoscere e leggere le emozioni, a saperle decodificare e quindi gestire, a crescere e far crescere nell'autostima, fino a quando il figlio o la figlia sarà capace di prendere in mano se stesso.
Viviamo in un’epoca nuova, caratterizzata da contrapposizioni di valori (e a volte errori) del passato e nuovi orientamenti di estrema libertà (vedi teorie sul gender) che lasciano nel dubbio chi è chiamato a svolgere il ruolo di educatore e di accompagnatore delle nuove generazioni. Fragilità e vulnerabilità delle famiglie, solitudine di chi vive la separazione dal coniuge, influenze dei mass-media e libero uso di internet non favoriscono certo sicurezze nella formazione armoniosa dei bambini.
Attraverso un dialogo molto aperto e sincero Aceti ha saputo dare valore anche alle problematiche più sofferte: “Dovemmo aiutarci a leggere tutto come dono d’amore, a saper trasformare in positivo anche gli errori” . Efficace la similitudine usata: siamo come una barca sospinta qua e là dal vento, ma di cui noi stessi possiamo essere i timonieri che la governano attraverso la nostra coscienza.
E’ sempre capace di sorprendere e di sconvolgere questo nostro psicologo, ma è altrettanto capace di far rinascere in chi l’ascolta la voglia matta di educare.
Al termine dell’incontro la maggioranza dei presenti ha voluto subito acquistare gli ultimi testi di Ezio Aceti, scritti in collaborazione con Stefania Cagliari, Ad amare ci si educa. Viaggio nell'affettività e nella sessualità, preziosi sussidi per i genitori e per i bambini dai 4 agli 11 anni,