In risposta concreta all'invito di Papa Francesco di «uscire dalle nostre certezze e comodità» per andare incontro ai mille volti della povertà, ci siamo ripromessi di raccontare una delle tante piccole e grandi esperienze di solidarietà nel quotidiano.
Tutto è nato da un cuore di carne
"Più e più volte rimanevo sconcertato, durante i miei tragitti a piedi, nel vedere persone che si fermavano a rovistare nei bidoni dello scarto dei supermercati per recuperare viveri: poveri certamente di fronte ai quali la mia coscienza non poteva restare indifferente. Cosa posso fare concretamente per essere di aiuto ad essi?" Pierangelo non ha certo dimenticato che i poveri sono stati i primi testimoni dell'esperienza nascente dei Focolari a Trento quando, in piena guerra, Chiara Lubich e le sue prime compagne – esse stesse senza risorse – invitavano alla propria tavola i poveri e mettevano in comune quanto ricevevano.
Ascoltare quella voce significa agire
Mi sono recato dal Direttore di un grosso supermercato locale e gli ho chiesto di darmi la possibilità di ritirare i viveri che venivano scartati quotidianamente. La risposta positiva è stata immediata, a condizione che garantissi che ogni giorno, alle nove del mattino, qualcuno passasse a ritirare i viveri e che mi assumessi io la responsabilità di fare da referente.
Nel giro di pochi giorni, conoscendo bene il territorio, Pierangelo organizza un gruppo di volontari della Caritas e della Conferenza San Vincenzo: ogni giorno, a turni programmati, con un furgone, viene assicurato il ritiro della merce.
L’amore è sempre diffusivo e contagia
Sono passati quasi cinque anni da quando è iniziata questa avventura: 70-80 quintali di generi alimentari ogni mese, che prima venivano buttati via, ora permettono di aiutare settimanalmente circa 750 persone. Se poi, ma questo avviene rarissimamente, non si riesce a distribuire tutto tra i poveri del luogo, si porta subito ad un Istituto di accoglienza della città di Bergamo che ospita profughi, clochards e altre persone in difficoltà. Un giorno - racconta Pierangelo - il direttore di questo istituto mi ha chiamato per ringraziare perché, con i viveri che avevamo portato, era riuscito a dare da mangiare a 350 persone senza utilizzare la dispensa.
Alcuni poveri che si recano a prendere la borsa di viveri presso il Centro D’Ascolto, - continua - alla chiusura ritornano per aiutare a pulire; oppure quando c’è frutta in eccesso, si radunano nel pomeriggio con persone disoccupate, per preparare la marmellata, in modo da fare contenti anche i piccoli; ma più che altro per fare sentire utili e coinvolte le persone nel bisogno.
All’inizio di settembre, d’accordo sempre con il direttore del supermercato, si è pensato anche alla raccolta di prodotti che servono per la scuola: i clienti portano quaderni, biro, pennarelli, ecc. che poi vengono distribuiti alle famiglie che non hanno la possibilità di acquistarli. “Così viene offerta anche a loro la possibilità di entrare a far parte di questa rete di condivisione e di solidarietà”.
Un marchio: il Carisma di Chiara
E’ sempre sorridente e sereno Pierangelo, 72 anni, una vita vissuta nel commercio ma soprattutto, come dice lui, marchiata dal Carisma di Chiara Lubich; da molti anni è referente della Caritas delle 22 parrocchie del Vicariato di Mapello – Ponte San Pietro, nella Bergamasca. Occasioni per costruire rapporti con le varie associazioni di volontariato locali non mancano, ma è il suo gran cuore che è capace di sensibilizzare e coinvolgere le persone nelle sue esperienze di solidarietà e carità.
E’ sempre sorridente e sereno Pierangelo, 72 anni, una vita vissuta nel commercio ma soprattutto, come dice lui, marchiata dal Carisma di Chiara Lubich; da molti anni è referente della Caritas delle 22 parrocchie del Vicariato di Mapello – Ponte San Pietro, nella Bergamasca. Occasioni per costruire rapporti con le varie associazioni di volontariato locali non mancano, ma è il suo gran cuore che è capace di sensibilizzare e coinvolgere le persone nelle sue esperienze di solidarietà e carità.
Tutto è nato da un cuore di carne
"Più e più volte rimanevo sconcertato, durante i miei tragitti a piedi, nel vedere persone che si fermavano a rovistare nei bidoni dello scarto dei supermercati per recuperare viveri: poveri certamente di fronte ai quali la mia coscienza non poteva restare indifferente. Cosa posso fare concretamente per essere di aiuto ad essi?" Pierangelo non ha certo dimenticato che i poveri sono stati i primi testimoni dell'esperienza nascente dei Focolari a Trento quando, in piena guerra, Chiara Lubich e le sue prime compagne – esse stesse senza risorse – invitavano alla propria tavola i poveri e mettevano in comune quanto ricevevano.
Ascoltare quella voce significa agire
Mi sono recato dal Direttore di un grosso supermercato locale e gli ho chiesto di darmi la possibilità di ritirare i viveri che venivano scartati quotidianamente. La risposta positiva è stata immediata, a condizione che garantissi che ogni giorno, alle nove del mattino, qualcuno passasse a ritirare i viveri e che mi assumessi io la responsabilità di fare da referente.
Nel giro di pochi giorni, conoscendo bene il territorio, Pierangelo organizza un gruppo di volontari della Caritas e della Conferenza San Vincenzo: ogni giorno, a turni programmati, con un furgone, viene assicurato il ritiro della merce.
L’amore è sempre diffusivo e contagia
Sono passati quasi cinque anni da quando è iniziata questa avventura: 70-80 quintali di generi alimentari ogni mese, che prima venivano buttati via, ora permettono di aiutare settimanalmente circa 750 persone. Se poi, ma questo avviene rarissimamente, non si riesce a distribuire tutto tra i poveri del luogo, si porta subito ad un Istituto di accoglienza della città di Bergamo che ospita profughi, clochards e altre persone in difficoltà. Un giorno - racconta Pierangelo - il direttore di questo istituto mi ha chiamato per ringraziare perché, con i viveri che avevamo portato, era riuscito a dare da mangiare a 350 persone senza utilizzare la dispensa.
Alcuni poveri che si recano a prendere la borsa di viveri presso il Centro D’Ascolto, - continua - alla chiusura ritornano per aiutare a pulire; oppure quando c’è frutta in eccesso, si radunano nel pomeriggio con persone disoccupate, per preparare la marmellata, in modo da fare contenti anche i piccoli; ma più che altro per fare sentire utili e coinvolte le persone nel bisogno.
All’inizio di settembre, d’accordo sempre con il direttore del supermercato, si è pensato anche alla raccolta di prodotti che servono per la scuola: i clienti portano quaderni, biro, pennarelli, ecc. che poi vengono distribuiti alle famiglie che non hanno la possibilità di acquistarli. “Così viene offerta anche a loro la possibilità di entrare a far parte di questa rete di condivisione e di solidarietà”.