C'è una Università che è davvero per tutti. A Castel Gandolfo il Congresso di ri-fondazione dell'UPM

L’Università Popolare Mariana è un percorso di studio per tutti coloro che vivono l’esperienza del Movimento dei Focolari, perché “la formazione – disse Chiara Lubich nel 1980 all'atto di fondazione – è indispensabile per una vita fondata e radicata nel Vangelo”.

Il progetto è stato rilanciato in un congresso che si è tenuto dal 20 al 22 ottobre al Centro Mariapoli internazionale di Castel Gandolfo. Tra i circa 80 partecipanti provenienti da varie parti del mondo, c’era anche una rappresentanza dei nostri territori: Luisa Gabbi di Mantova; Maria Grazia Rossini, Angiola Di Modugno, Rosaria Alghisi e Claudio Bosetti di Brescia; Lorella Stellato di Bergamo (nella foto, con l'aggiunta di Emi e Marco Lorini di Famiglie Nuove).

USCIRE, OPPORTUNAMENTE PREPARATI
Il congresso è stato aperto con la lettura di un messaggio di Maria Voce (Emmaus) e Jesús Morán, presidente e copresidente del Movimento dei Focolari, nel quale era ribadita la necessità per l’Opera di Maria (che è la denominazione ufficiale del Movimento) di uscire verso l’umanità, di proporsi, di lasciarsi coinvolgere; da qui il dovere di una formazione continua.


PERCORSO DA FAR VIVERE
“Da ogni continente ci si è confrontati – racconta Lorella a nome di tutti – cercando soluzioni adatte alle culture dei diversi Paesi. Si è sentito al lavoro lo Spirito Santo che ha dato nuovo slancio al nostro impegno. Ad un amico del Movimento che nei giorni prima della partenza mi aveva chiesto cosa andavo a fare a Castelgandolfo, avevo risposto dicendo che avrei partecipato ad un congresso internazionale per l’Università Popolare Mariana: ‘Ah, ma allora esiste ancora!’ aveva ribattuto sorpreso. Ecco, al ritorno da Castel Gandolfo possiamo dire con forza che sì, l’UPM esiste ancora e chiede di essere vissuta nello splendido arcobaleno che ci fa vivere bene ogni aspetto delle nostre giornate”.

UN PROGETTO CHE RIGUARDA TUTTI
Un progetto e una opportunità che riguarda tutti i membri dell’Opera, dove il sapere è sbriciolato perché da tutti possa essere consumato, perché in tutti si faccia azione e testimonianza.

In una lettera inviata a Emmaus e Jesús al termine del congresso, i partecipanti hanno espresso gioia e gratitudine per l’esperienza vissuta e la riscoperta della bellezza dell’UPM: “Abbiamo compreso il suo ruolo come zoccolo e corredo alla Sapienza. Ripartiamo con dinamicità e passione”.