La rivoluzione cristiana si può fare anche dalla portineria di un ospedale

Condividere le esperienze, mettere in comune ciò che si sperimenta vivendo il Vangelo. Fin dagli inizi è stato questo un impegno per tutti nel Movimento dei Focolari. Avviene negli incontri periodici di chi ha fatto proprio l’ideale dell’unità di Chiara Lubich, ma sempre più spesso anche attraverso gli strumenti di comunicazione di cui disponiamo. Ed è attraverso WathsApp che ci è arrivata l’esperienza che pubblichiamo qui di seguito. A scrivere è Paolo; lavora nella portineria di un Ospedale e di occasioni per guardare il prossimo con occhi sempre nuovi ne ha davvero tante.



ATTI D’AMORE PER VINCERE IL MALE DEL MONDO

Stanotte prima di arrivare in portineria pensavo a come avrei potuto tradurre in preghiera le ore di lavoro. Poco dopo aver preso servizio ecco che si mette a suonare un allarme. Non è niente di grave: una bombola di azoto che ogni tanto va in riserva. Se succede durante il giorno l’intervento di riempimento è immediato, di notte bisogna aspettare che arrivi mattina.
Il problema è che l’allarme suona praticamente ogni 15 minuti e tutte le volte, essendo non proprio a portata di mano, bisogna alzarsi, raggiungerlo e metterlo a tacere. Che stress! Ma poi mi viene in mente il pensiero che mi ha accompagnato stasera mentre venivo al lavoro. E così ogni volta che mi devo alzare lo faccio per amore di Gesù, chiedendo grazie per chi ne ha bisogno. Una preghiera di lode, nella gioia di rimanere in Lui e nella Sua pace, che ha preso il posto dell’impazienza e del nervosismo.


Un giorno in cui avevo il turno del mattino ho avuto una piccola discussione con un signore che è entrato in ospedale con il suo cane. E’ una cosa che non si può fare, ma quando gliel’ho fatto notare l’interessato ha reagito abbastanza male urlandomi contro. Ho cercato di stare calmo evitando di alzare anch’io la voce. Il signore con il cane alla fine se n’è andato invitandomi ad andare in un imprecisato paese.
Mentre lo guardavo allontanarsi ho capito che per Gesù avrei potuto sforzarmi di archiviare l’episodio senza stare a recriminarci sopra. I miei colleghi in portineria non lesinavano critiche e osservazioni non proprio amichevoli su quel visitatore, ma io ho chiesto a Gesù di benedirlo, riuscendo subito a perdonarlo di cuore; e quasi senza accorgermene mi sono ritrovato anch’io a benedirlo. Ecco, penso che anche con questi piccoli atti d’amore si vince il male nel mondo.