Sono passati tre anni dalla partenza per il Cielo di Cesare Zorra. Era il 28 settembre del 2014 quando un malore improvviso lo colse a pochi passi da una cappella dedicata a Maria Addolorata. Quella di Cesare e Rosi Zorra è la famiglia alla quale Chiara Lubich aveva affidato nel 1977 la cura di una cascina e dei terreni a Frontignano di Barbariga, donati al Movimento dei Focolari da Antonietta e Carlo Lanzani con il desiderio che nel tempo potessero servire per la nascita di un centro di formazione e spiritualità.
Cesare viveva ad Asti, era un perito industriale che da operaio era diventato caporeparto e disegnatore tecnico. Aveva fatto famiglia con Rosi, erano nati tre bambini. Lasciarono tutto fidandosi solo di Dio. Cesare si reinventò contadino nella Bassa Bresciana e insieme a Rosi cominciò a costruire rapporti, relazioni, incontri. E attorno a loro la piccola comunità bresciana del Movimento si fece più numerosa, più entusiasta, più fraterna.
La sua testimonianza, fatta di Vangelo vissuto, di umanità, di passione e di impegno civile continua ad essere di stimolo e di ispirazione per chi l’ha conosciuto e per i tantissimi che lo incontrano nel ricordo di chi gli ha voluto bene.
Cesare viveva ad Asti, era un perito industriale che da operaio era diventato caporeparto e disegnatore tecnico. Aveva fatto famiglia con Rosi, erano nati tre bambini. Lasciarono tutto fidandosi solo di Dio. Cesare si reinventò contadino nella Bassa Bresciana e insieme a Rosi cominciò a costruire rapporti, relazioni, incontri. E attorno a loro la piccola comunità bresciana del Movimento si fece più numerosa, più entusiasta, più fraterna.
La sua testimonianza, fatta di Vangelo vissuto, di umanità, di passione e di impegno civile continua ad essere di stimolo e di ispirazione per chi l’ha conosciuto e per i tantissimi che lo incontrano nel ricordo di chi gli ha voluto bene.