Amare per primi, amare tutti, amare sempre. E la fraternità risponde in maniera sorprendente

Uno dei punti su cui tornava più spesso Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, era l’arte di amare. “La vera arte di amarespiegava Chiaraemerge tutta dal Vangelo di Cristo. E metterla in pratica è il primo imprescindibile passo da compiere per poter scatenare quella rivoluzione pacifica, ma così incisiva e radicale che cambia ogni cosa. Tocca non solo l’ambito spirituale, ma anche quello umano, rinnovandone ogni espressione: culturale, filosofica, politica, economica, educativa, scientifica, ecc. È il segreto di quella rivoluzione che ha permesso ai primi cristiani di invadere il mondo allora conosciuto”.

La declinava poi in alcuni passaggi chiave. Per fare la rivoluzione cristiana bisogna saper “amare per primi, amare tutti, amare sempre”. Nella grandi e nelle piccole cose di ogni giorno. E così ha fatto Annarosa.



A FONDO PERDUTO


Sulla strada in cui ho casa abita anche Elisa, lontana parente con quel carattere così strano per il quale difficilmente si va d’accordo: a volte ti saluta e non ti molla più, altre ti passa accanto e nemmeno ti guarda.

È sola in casa e quando va a fare spese deve proprio passare davanti casa mia. In quest'ultimo periodo, ogni tanto suona il campanello ed io la faccio entrare volentieri, perché è stanca e perchè cerco di vederla nuova ogni volta: si siede al tavolo della cucina e, con mia sorella, iniziano i ricordi, le battute e qualche risata. Cerco sempre di dimostrarle il nostro volerle bene con gesti semplici e concreti. Quando ad esempio cucino della verdura che a lei piace, vado a portargliela e lei è contenta.

Un giorno Elisa era a casa nostra e le abbiamo raccontato che dovevamo andare al matrimonio di un nostro cugino e, siccome siamo abituati tra fratelli e sorelle a condividere ciò che abbiamo, ho detto che io avevo dato a mia sorella il vestito più bello. A quel punto ci ha confidato che lei aveva un vestito che aveva messo solo una volta, l'anno prima, per il matrimonio di suo nipote e immediatamente si è alzata ed è andata a casa a prenderlo per farcelo vedere. Era veramente bello! Ha detto che a sua figlia non andava bene, però se volevo, potevo provarlo io. Così ho fatto: sembrava proprio per me: “Se ti piace e pensi di indossarlo, te lo presto volentieri per il matrimonio”. Non riuscivo a credere a quelle parole! Mai era successa prima una cosa così!

È proprio vero, l’amore dato a fondo perduto ritorna sempre.

Annarosa