Un Festival delle relazioni a dimensione ridotta, quello di questa quinta edizione, perché integrato nel più ampio progetto messo in campo dal Movimento dei Focolari l’anno 2023 nel quale Bergamo e Brescia sono Capitale della cultura italiana.
Lo hanno
caratterizzato due serate, attraverso le quali sono state offerte ad un
pubblico attento e partecipe (finalmente si è tornati in presenza!) osservazioni,
riflessioni e proposte per attraversare questo tempo d’esodo e umanizzare
il cambiamento d’epoca nel quale siamo immersi ed essere così in grado di rilanciarsi
con impegno verso la costruzione di una nuova
comunità.
Le parole di
Papa Francesco pronunciate già nel 2015: oggi viviamo un cambiamento d’epoca… che richiede
di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli, i fenomeni emersi
in questi ultimi anni, a livello globale e – soprattutto - locale, che hanno
condizionato la dimensione personale e relazionale dell’uomo, sono stati il motivo
per cui i promotori del Festival si sono sentiti chiamati a ricercare, attraverso la voce di
esperti, qualche risposta alle domande di cura e di prossimità emergenti. Con
l’impegno e la promessa di continuare il cammino appena tracciato nella
prossima edizione.
16 maggio a Nembro
(Valle Seriana )
IN TEMPO D’ESODO
per
tessere trame di vita comune in un pensare innamorato
È il titolo della prima serata, nella
quale tutti sono stati sollecitati dai contenuti del nuovo libro di Ivo Lizzola
(Edizioni Città Nuova), a divenire
insieme artigiani di relazioni giuste, segnate da riconoscimento, attenzione e
cura. In un dialogo a tre voci il prof. Lizzola, docente di pedagogia
sociale e di pedagogia del conflitto e della marginalità all’Università di
Bergamo, il dott. Luca Gentile, direttore della Casa Editrice Città Nuova e la
dottoressa Maria Teresa Testa, counselor ed esperta di dinamiche relazionali,
hanno aperto gli sguardi dei presenti su orizzonti ampi, positivi rispetto ad
alcune sfide cruciali e delicate quali i conflitti interpersonali e
intergenerazionali, la cura e la reciprocità fraterna, il potere e la
leadership.
In questa lettura positiva del quotidiano si inserisce il contributo del gruppo editoriale Città Nuova che offre strumenti di approfondimento per un dialogo aperto e costruttivo.
Riportiamo alcune delle numerosissime reazioni alla serata:
Un momento davvero
molto bello: una lettura vera dell’oggi della comunità umana, delle sue fragilità
ma ricca di speranza e di bellezza se vissuta con uno sguardo e direzione
giusti...da risentire. Davvero grazie!!
Ho seguito in streaming
e confermo la bellezza e l'originalità degli interventi. Danno tanta speranza e,
come sempre evidenziano positività laddove spesso siamo presi dallo sconforto.
Penso di proporne la visione a molti.
Bellissimo questo
"non pensare di essere in grado di pensare da soli" ma essere umili
per trovare un pensiero condiviso. Quando io ascolto qualcuno con attenzione e
lascio il mio pensiero "sospeso" io sto nascendo. Così si può
co-nascere e prendere casa insieme per inventare la vita. Bello anche quell’ approciarsi
ai giovani con umiltà e lasciarli liberi nelle loro scelte, perché sono
sorprendenti. Uno sguardo e un entusiasmo nuovi per metterci in gioco in questa
faticosa ma meravigliosa avventura.
25 maggio a Fiorano al Serio
UMANIZZARE IL CAMBIAMENTO
D’EPOCA
dipende da me, dipende da noi
Il secondo
appuntamento ha avuto come “provocatori e guide” il dott. Ezio Aceti, psicologo
“innamorato dell’uomo” e la dottoressa Norma Marchesi, pedagogista. Il loro
compito era quello di “darci una mano” per recuperare quella dimensione
relazionale che in questo tempo postpandemico è stata smarrita e che invece è
essenziale e costitutiva del nostro essere donne e uomini. Anche in questa
circostanza il messaggio fondamentale emerso è vivere questi momenti di crisi
come un’opportunità tanto “bella” da poter essere paragonata “alle doglie di un parto” che generano vita
nuova. Rimettendo al centro l’uomo come essere relazionale, anche la comunità si
ri-crea, riprende vita perché “la
creazione non è ancora terminata”. Dipende quindi da noi, dalla nostra
capacità di ascolto dell’altro e di quella “voce interiore” che ci porteranno a
generare forme nuove e gioiose di convivenza.
Qualche flash dai presenti:
Grazie della bella atmosfera che si è
creata con Ezio Aceti...gli stimoli dati per stare nell'epoca del cambiamento
sono stati tanti… ora dobbiamo cercare di farli nostri.
E’ stato un incontro stupendo! Abbiamo
bisogno di riflettere sulle tante provocazioni positive emerse sia dal punto di
vista psicologico che pedagogico, a partire dall’atteggiamento verso le nuove
generazioni.
Queste serate del Festival portano
sempre visioni nuove, ma soprattutto ri-animano le nostre vite. Grazie!
Due ampie interviste al prof. Lizzola e al dott. Aceti, curate dal giornalista Giulio Brotti per l’Eco di Bergamo avevano fatto da preludio ai due incontri che è possibile rivedere interamente nel Canale YouTube FLest.